Nei giorni scorsi la notizia che l’Azienda Ospedaliera di Careggi sarebbe in ritardo nei pagamenti di oltre un anno. Il consigliere regionale eletto nella circoscrizione fiorentina, Gian Luca Lazzeri, membro della Commissione Sanità, ha presentato un’interrogazione in Regione con cui chiede di conoscere «i dati reali e le motivazioni di tale insolvenza. In una regione nella quale si continua a sostenere che la sanità è un fiore all’occhiello, si cominciano ad aprire quelle crepe abilmente nascoste fino ad oggi.
Prima il crac dell’Asl 1 di Massa, oggi l’insolvenza di Careggi. Da una parte il presidente Enrico Rossi decanta le proprie lodi e dall’altro i fornitori rischiano il fallimento per il mancato pagamento di forniture e servizi regolarmente resi». Lazzeri, poi, fa riferimento all’intervento dell’assessore Daniela Scaramuccia di qualche giorno fa in Commissione Sanità. «L’assessore ha raccontato che i conti della sanità sono a posto, eccetto Massa, ma a quanto pare questo non è vero.
Sintomatico di ciò è il fatto che ancora non mi sia pervenuta alcuna risposta a una mia precedente interrogazione, presentata per conoscere a quanto ammontava il contenzioso passivo delle strutture sanitarie e se queste poste trovavano una prudenziale copertura, tra le quali era richiesta anche la situazione dell’Asl 10». "In un quadro nazionale e regionale che vede, purtroppo, il dramma degli incidenti sul lavoro ripetersi con frequenza impressionante, e in continuo peggioramento, accompagnato anche da quello delle malattie professionali, veniamo a conoscere – dichiara il Consigliere regionale FdS/Verdi Mauro Romanelli - le grandi difficoltà in cui si trovano i tecnici della prevenzione dell’Asl 6 di Livorno”.
“Queste figure professionali svolgono su una vasta area come quella dell’Asl 6 (c.a. 350mila abitanti) un ruolo fondamentale per tutti i cittadini, vigilando sul rispetto delle leggi in materia di "sicurezza e salute del lavoro, ambiente e sicurezza alimentare" . “Da qualche mese nella Provincia di Livorno a questi tecnici è stato disposto di utilizzare quasi esclusivamente i mezzi pubblici di linea per recarsi sul territorio durante le attività di controllo, escludendo del tutto l’uso dell’auto privata (se non in casi eccezionali e solo dopo lunga trafila autorizzativi) e limitando l’uso dei mezzi aziendali, tra l’altro già ridotti a poche unità”.
“Mi chiedo – continua Romanelli – come si pensa che in queste condizioni possano essere eseguiti reali controlli, per cui spesso servono anche attrezzature particolari, dovendo muoversi su un territorio così esteso e spesso privo di collegamenti idonei: va bene risparmiare ed evitare sprechi, ma per una mansione così delicata e urgente si dovrebbero invece aumentare gli investimenti ed il personale, in un’ottica di tutela della saluta e della vita”. “Chiedo alla Giunta toscana di verificare tali denunce e controllare cosa succede nelle altre Asl, così come ritengo urgente intervenire sulla vicenda dello scioglimento da parte del Governo dell'Ispels (Istituto per il collaudo della sicurezza dei macchinari) e formulare proposte per l'utilizzo a livello regionale dell'attivo storico dell'Inail - miliardi di euro prelevati mediante tassazione a lavoratori e imprese, e che non sono stati restituiti come compensazione di decessi e infortuni - finanziando proprio il potenziamento dei controlli sulla sicurezza del lavoro e superare situazioni come quella, appunto, dell'Asl 6”.