di Remo Fattorini Scandicci (Fi)- «Lavoratori e istituzioni hanno vinto la battaglia per la reindustrializzazione». Sono queste le parole che Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, ha pronunciato stamani davanti ai cancelli della Isi a Scandicci, dove si è recato per incontrare una rappresentanza dei lavoratori che ancora presidiano l’azienda. A loro Il presidente ha confermato che oggi verrà firmato l’accordo per il passaggio di proprietà. La nuova compagine sarà composta dalla Bassilichi Spa, da una società perugina (la Angelantoni) che opera nel campo delle energie rinnovabili e dell’elettromedicale e dalla Sge, che già opera nel settore delle rinnovabili.
Oltre a Fidi Toscana, che acquisirà una quota del capitale sociale. «Ho conosciuto e incontrato i tre imprenditori che oggi danno vita alla nuova società», ha proseguito Rossi. «Devo dire che da loro ho ricevuto un’impressione di serietà e affidabilità e soprattutto di determinazione nel mandare avanti questa iniziativa imprenditoriale. La Regione è coinvolta con Fidi Toscana e altre istituzioni finanziarie che parteciperanno al capitale sociale con una quota tra il 20 e il 30 per cento». Il nuovo piano industriale prevede che entro 18 mesi ci sia la riassunzione graduale di tutti i dipendenti.
«E’ stata una vicenda complicatissima – ha detto ancora Rossi - di cui mi ero già interessato da assessore alla sanità, quando l’Electrolux decise di ritirarsi. Con l’accordo che sarà firmato oggi non saranno cancellati ostacoli e difficoltà, ma si cambia decisamente passo e questo spero rappresenti un punto fermo per il futur o di questo stabilimento. Una battaglia vinta soprattutto grazie ai lavoratori della Isi che in questi mesi hanno condotto una lotta seria e responsabile in stretta relazione con le istituzioni». Il presidente toscano si è rivolto infine ai lavoratori della Isi parlando di un’altra situazione aziendale molto delicata, quella della Eaton di Massa.
«Per certi aspetti – sottolinea - è una vicenda simile alla vostra. Anche lì c’è il disimpegno di una multinazionale che per risparmiare 700mila euro non vuole neppure rinnovare l’impegno per consentire ai lavoratori di beneficiare della cassa integrazione in deroga. Ma se i lavoratori e le istituzioni continueranno a muoversi in sintonia credo che potremmo costruire una soluzione positiva anche per l’azienda di Massa».