Su iniziativa del presidente del Consiglio provinciale David Ermini, l'assemblea di Palazzo Medici Riccardi ha votato all'unanimità una risoluzione con la quale si impegna la Giunta provinciale a monitorare "costantemente la situazione, riferendo in Consiglio sulle novità che dovessero emergere e a farsi promotrice di qualsiasi azione che possa favorire una soluzione positiva della vertenza e garantire il pagamento degli stipendi". "Non è più rimandabile il pagamento degli stipendi arretrati", sottolinea con forza Ermini.
Nel documento approvato si esprime la propria vicinanza e solidarietà ai lavoratori dello stabilimento "da troppo tempo in cassa integrazione" e pieno sostegno ad essi e alle loro famiglie. Si tratta di "trovare in tempi brevi una soluzione definitiva alla crisi, "prevedendo un preciso piano di rilancio dell'azienda che avvii il processo di reindustrializzazione salvaguardando i livelli occupazionali". "Ho pensato che fosse utile una presa di posizione comune di tutto il Consiglio provinciale", spiega Ermini.
La risoluzione approvata è "simbolo dell’appoggio e della partecipazione di questo Consiglio provinciale alla lotta dei lavoratori che stanno combattendo una battaglia molto difficile per la garanzia dei posti di lavoro". Per il consigliere provinciale Riccardo Lazzerini, "in questa vicenda purtroppo si ravvisano tutte le problematiche che stanno investendo il mondo del lavoro nella nostra provincia: l'Isi è un simbolo piuttosto buio". Marco Cordone, della Lega Nord, ha "la sensazione che ci sia sempre qualcuno che faccia il furbo della situazione per prendere i soldi e scappare: sono state investite tante risorse pubbliche e non sappiamo ancora quanta occupazione è stata recuperata.
Il furbetto o i furbetti del quartierino giocano sempre sulla pelle di tanti lavoratori". Andrea Calò, di Rifondazione, "l'iniziativa di oggi pone il Consiglio provinciale in perfetta sintonia con i lavoratori, con le loro famiglie, con i sindacati, con le istituzione locali, quelle regionali e con l’intera comunità a partire dai 370 dipendenti. Siamo arrivati a un punto per cui tutti noi dobbiamo pretendere che su questa vicenda non si consumi più un gioco al massacro, nessuno giochi più sulla pelle dei lavoratori".
Erica Franchi (Pdl), rimarca come "ci siamo mossi in sintonia con sindacati onesti e corretti che sul territorio avevano messo in guardia tutti. Non abbiamo fatto campagna elettorale. Ci stiamo muovendo con Roma per riparare danni fatti a livello locale e lo facciamo nell’interesse degli operai". Loretta Lazzeri, del Pd, ringrazia per il "lavoro costante e sotto traccia che è stato fatto dal nostro assessore al Lavoro Elisa Simoni in un percorso lungo e tortuoso.
Dobbiamo continuare a chiedere tutti insieme la garanzia prioritaria degli stipendi come base seria e credibile per lo sviluppo dell'azienda". "La vicenda Isi rappresenta, come un simbolo, la crisi in atto - ha commentato l'assessore al Lavoro Elisa Simoni - e presenta elementi positivi e negativi. Tra i primi il fatto che l'azienda si possa riconvertire, senza arrendersi, e che in questo territorio si possano sviluppare leader internazionali di settori specifici d'avanguardia.
Tra i negativi la difficoltà che spesso si verifica ad incontrare livelli imprenditoriali alti. Per quanto ci riguarda, siamo e saremo a tutti i tavoli con cautela e determinazione. I lavoratori hanno bisogno di certezze: le Istituzioni hanno chiesto e stanno chiedendo anche in queste ore, attraverso l'impegno di Fidi, il pagamento degli stipendi". Sulla questione Isi erano state presentate due domande d'attualità da Loretta Lazzeri (Pd) e da Andrea Calò (Rifondazione comunista). Il Pdl ha intanto presentato una mozione che verrà discussa nella prossima seduta del Consiglio provinciale. Ma quella di Isi ex Electrolux non è la sola vicenda che la Provincia di Firenze segue con particolare attenzione. "Esprimo forte preoccupazione rispetto a quanto sta accadendo alle lavoratrici e ai lavoratori delle cooperative di servizi e pulizie legate al mondo della scuola” ha infatti dichiarato l'assessore Simoni, dopo la comunicazione dei dati provinciali da parte della Cgil di Firenze riguardo all’occupazione nel territorio fiorentino, in particolar modo in riferimento ai lavoratori della scuola pubblica. “I tagli imposti dal Governo alla scuola pubblica italiana – prosegue l’Assessore Simoni - non solo hanno creato una situazione complicata e pesante per il personale, ma, com'era immaginabile, avranno ricadute anche su quei servizi fondamentali per il funzionamento del sistema scolastico.
I numeri che abbiamo finora a disposizione ci parlano di oltre 900 persone a rischio in tutta la Toscana in questo settore, delle quali oltre 300 lavorano nella provincia di Firenze”. “Il comportamento del Governo è grave e miope – conclude Elisa Simoni - prima di tutto per le ricadute negative che i tagli avranno da un punto di vista culturale, e poi anche dal lato della ripresa economica, che non potrà esserci senza un'inversione di marcia netta e decisa, con investimenti adeguati prima di tutto in conoscenza, innovazione e formazione". Ed i consiglieri Calò e Verdi chiedono maggiori informazioni sulle voci di chiusura per l’azienda Sasch che ha sede nel comune di Campi Bisenzio. In particolare chiedono alla Giunta di "riferire su quanto sta accadendo alla azienda di proprietà della famiglia del sindaco di Prato, Roberto Cenni, e sulla decisione di procedere alla cessazione e liquidazione dell’azienda, cancellando così 395 posti di lavoro".