di Barbara Cremoncini Firenze- E' arrivato al traguardo il percorso avviato con il bando per il sostegno alla creazione e al funzionamento di incubatori, ovvero di poli di innovazione per favorire la nascita di nuove imprese qualificate. Sono dieci le realtà presenti sul territorio regionale che hanno avuto il via libera all'accreditamento previsto dal bando e hanno quindi accesso ai finanziamenti previsti. In tutto si tratta di oltre 3 milioni e 200 mila euro di contributi (tratti da fondi regionali, Fas e Fesr) per il triennio 2010-2013, che si prevede attiveranno investimenti per quasi 4 milioni e 500 mila euro.
«La Regione - afferma l'assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini - ha messo a disposizione risorse ingenti per favorire l'innovazione e il trasferimento tecnologico. All'interno degli incubatori infatti, convivono realtà pubbliche e private che lavorano per attrarre, sostenere idee, potenziare, far nascere e crescere nuove imprese, offrendo servizi avanzati per la qualificazione del sistema economico toscano». Queste strutture che si sono accreditate per rispondere a precisi criteri che ne rendono uniforme l'azione, diventeranno parte integrante del sistema regionale dell'innovazione e del trasferimento tecnologico, dando così un contributo determinante al rinnovamento del sistema produttivo toscano».
In particolare il bando, pubblicato nel giugno scorso, prevede il finanziamento di attività di marketing, per attirare nuove imprese all'interno dell'incubatore e l'attività do promozione e diffusione dei risultati. Insieme alla domanda di finanziamento, gli incubatori (società o consorzi pubblici o pubblico-privati) han no presentato una richiesta di accreditamento che viene concessa se sussistono determinati parametri, riguardanti il numero minimo e i tempi di permanenza delle imprese nell'incubatore.
La graduatoria degli incubatori è stata appena conclusa e approvata. I “vivai” accreditati al momento sono dieci. Ciascuno di essi riceverà un finanziamento per le attività necessarie al funzionamento. E' il caso del Polo di Navacchio, del Polo tecnologico di Magona, della Fondazione Toscana Life Science, di Lucca Innovazione e tecnologia, di Pont-Tech, Associazione per la scuola superiore di tecnologie industriali, Ceseca Innovazione, Centro ricerca di ateneo per la valorizzazione dell'incubatore, Pian Vallico e C spa.
La rete degli incubatori è l'ultimo atto di un processo di razionalizzazione del sistema regionale per il sostegno all'innovazione. «Si tratta di un passaggio ineludibile per la ripresa dell'economia regionale - spiega l'assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini – perchè solo così possiamo pensare di far uscire dalla crisi, qualificare e rendere più forte e competitivo il sistema produttivo». A partire dal 2008 la Regione è uscita dalla compagine sociale dei centri servizi per le imprese e ha finanziato studi di fattibilità per la promozione di “poli di innovazione” che riuniscono centri servizi, enti di ricerca e imprese per tipologie settoriali.
Nel frattempo, si è dato vita anche alla rete regionale dei centri servizi per la nautica e a quella del trasferimento tecnologico. «Alla fine di questo percorso – prosegue Simoncini - contiamo di rendere più efficiente il sistema, qualificando i centri di competenza, creando sinergie co n università e centri di ricerca, facendo emergere e sostenendo le realtà di eccellenza». Gli ultimi atti di questo processo sono stati i bandi per il finanziamenti ai centri di competenza, finalizzati al trasferimento tecnologico e quelli per i poli tecnologici (la cui pubblicazione è prevista nelle prossime settimane) in cui si realizzeranno sinergie fra centri di competenza, centri di ricerca pubblici e imprese.