“Ripristinare i fondi per la montagna e per la prevenzione del dissesto idrogeologico” a chiederlo è all’unanimità il Consiglio comunale di Londa. Nell’ultima seduta del Consiglio è stato, infatti, approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato dalla Giunta dal titolo “eventi alluvionali e dissesto idrogeologico”. Il documento prende spunto dagli ennesimi eventi drammatici, dovuti proprio al dissesto idrogeologico, che hanno visto protagonista il territorio della Toscana.
“E’ un fatto – si legge nell’ordine del giorno - che i fenomeni alluvionali vengano acuiti dalla mancata manutenzione del territorio montano, dovuta all’assenza dell’uomo. Un tempo, neppure troppo distante, non era così… Oggi, con l’abbandono delle montagne e la scomparsa di un’economia basata anche sulla manutenzione dei versanti, l’assenza di una fruizione intelligente e di gestione del territorio si trasforma sovente nella causa prima di molte tragedie”. Per il Consiglio comunale di Londa il ripetersi particolarmente ravvicinato di questi eventi calamitosi non può solo attribuirsi ad eccezionali condizioni metereologiche, ma dimostra l’estrema fragilità nell’assetto idrogeologico del territorio nazionale ed, in particolare di quello montano.
Per questo nel documento si richiede con forza al Governo di ripristinare i fondi per la montagna e per la prevenzione del dissesto idrogeologico. “Siamo molto soddisfatti dell’approvazione all’unanimità di questo ordine del giorno – affermano il sindaco e il vicesindaco di Londa Alenadro Murras e Luigi Tacconi -. Il maltempo persistente mette a seria prova il territorio, specie quello lasciato all’incuria e in quello dove la speculazione edilizia ha fatto da padrona.
E’ necessaria – proseguono Murras e Tacconi - una attenta prevenzione e per questa servono finanziamenti. Ricordiamo – aggiungono infine - che circa 30.000 Kmq di territorio nazionale e oltre 6 milioni di persone vivono in aree considerate ad alto rischio e che ogni anno si stima in quasi un miliardo di euro l’impegno finanziario per fronteggiare i danni causati da frane e alluvioni”.