Più risorse dal Governo per la sicurezza del suolo, e più impegno dalla Regione Toscana per un riordino del settore: competenze chiare, gestione unitaria, valorizzazione del ruolo delle imprese agricole. E’ quello che chiede a gran voce la Cia Toscana sul tema della difesa del suolo e della manutenzione del territorio. Un tema quanto mai attuale in Toscana dopo le recenti frane ed alluvioni: l’allarme meteo, i tagli del Governo preoccupano non poco gli addetti ai lavori e chi, come gli agricoltori, vivono nel territorio, che rappresenta il loro principale “fattore della produzione”.
La Cia Toscana, è intervenuta sul tema, quest’oggi al convegno promosso dall’Unione Regionale delle Bonifiche nell’ambito della manifestazione “Dire e fare”: "Le condizioni per fare una buona difesa del suolo sono tre – sottolinea Marco Failoni, responsabile sviluppo e territorio della Cia – adeguate risorse finanziarie, un modello di “governance” e di gestione che funzioni, una agricoltura competitiva e multifunzionale protagonista della manutenzione del territorio. Tagliare i fondi per la difesa del suolo come continua a fare il Governo, è suicidio puro perché vuol dire avere la certezza di doverne spendere domani dieci volte di più.
Non si può guardare al futuro con miopia pensando che tanto tanto domani toccherà a qualcun altro. Ma oltre ai soldi – prosegue Failoni – occorre anche un riordino profondo del modello di programmazione e gestione degli interventi. Oggi il territorio è gestito in modo frammentario, diviso tra mille competenze diverse. Le esperienze di questi anni hanno dimostrato che il sistema non funziona". La Cia Toscana ha da tempo messo in campo le proprie idee in materia di bonifica e difesa del suolo e, più volte, ha sollecitato la Regione Toscana a rivedere il proprio impianto normativo.
La Cia propone di dare vita ad un sistema di governance fortemente semplificato che definisca una disciplina unica su bonifica e difesa del suolo; un modello di programmazione degli interventi incentrato su una forte sinergia tra Autorità di bacino, Regione e Province. Inoltre – aggiunge la Cia Toscana – è opportuno un sistema di gestione unico degli interventi, organizzato per bacini idrografici, che superi l’attuale frammentazione; nonché garantire percorsi per la partecipazione ed il controllo democratico del sistema; e supportare strumenti di promozione del ruolo attivo delle imprese agricole e forestali del territorio nell’azione di manutenzione e di difesa del suolo. "L’approccio programmatico della Regione Toscana – aggiunge Marco Failoni – è positivo.
C’è una consapevolezza nuova da parte della Giunta sulla necessità di mettere finalmente ordine in questa complessa materia. L’idea di un riordino complessivo che semplifichi i processi decisionali e la gestione delle attività di bonifica e difesa del suolo, ci sembra si stia concretamente affermando. È davvero giunto il momento di intervenire – conclude Failoni – ponendo al centro della discussione l’obiettivo di una strategia unitaria per tutelare un territorio sempre più fragile".