In Toscana soltanto un lavoratore ogni 10 usufruisce dei congedi previsti per i padri in caso di nascita di un figlio. Una percentuale piuttosto bassa, ma che è raddoppiata negli ultimi 5 anni, passando dal 5% del 2005 al 10% del 2010. Il dato è stato reso noto nel corso del convegno dal titolo “Conciliazione tempi di vita e tempi di lavoro: la legge 53 del 2000 compie dieci anni” svoltosi ieri mattina alla Biblioteca delle Oblate a Firenze, Per fare il punto sull’applicazione della legge erano presenti, fra gli altri, l’onorevole Livia Turco, che di quella legge fu la promotrice, la senatrice Maria Ida Germontano, della Commissione per la parità e le pari opportunità del Senato, Daniela Lastri, consigliera dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Toscana e Marina Capponi, consigliera regionale di parità della Toscana. L’incontro è stato organizzato dalle tre centrali cooperative della Toscana, Agci, Confcooperative e Legacoop.
Rispetto al 60% di donne occupate previsto dalla Comunità Europa in Italia ci si ferma al 46%, ma questo dato nelle imprese cooperative della Toscana è più alto, raggiungendo il 63%, con più donne che lavorano nelle province di Firenze, Prato, Arezzo e meno donne impiegate nelle province costiere. È stata l’onorevole Livia Turco ha sottolineare come “la parte relativa ai congedi per i padri è una di quelle della legge – assieme ai congedi straordinari per i genitori con figli andicappati – a funzionare di meno.
Questo perché c’è stato un problema di applicazione e soprattutto di promozione e conoscenza delle opportunità offerte dalle legge. Inoltre la quota del 30% di salario riconosciuto ai padri in congedo è bassa e bisognerebbe innalzarla”. Secondo la senatrice Germontani occorre lavorare “ad una tassazione differenziata del lavoro femminile, per fare in modo che la donna abbia maggiori disponibilità da investire nella cura della famiglia, e questo non solo per le lavoratrici dipendenti ma anche per le lavoratrici autonome”.
Per Daniela Lastri “in Toscana in questi anni è stato compiuto anche dai Comuni un lavoro ed esperienze importanti sul tema dei tempi delle città”. Per Gianfranco Tilli, presidente di Confcooperative Toscana, che ha aperto i lavori a nome delle tre centrali cooperative, “in questi anni sono stati fatti molti passi avanti sul tema delle pari opportunità, come dimostra anche la legge 53, un provvedimento che ha bisogno di essere meglio conosciuto, per incentivare sempre più la cultura della conciliazione vita-lavoro nella famiglia, nelle imprese e nella società”.