Promuovere la cultura della conciliazione e valorizzare i migliori progetti nazionali realizzati in questa direzione. Prenderà il via il 31 maggio il Primo Salone della Conciliazione, promosso dalla Provincia di Siena in occasione della IX edizione di Donna Produce, in programma nei locali del Santa Maria della Scala. Sei giorni di mostra dove saranno presentati i quattordici migliori progetti, due dei quali verranno premiati il 5 giugno, scelti in seguito alla chiusura del bando di concorso “Labour and Life: conciliazione tra vita e lavoro”.
La mostra sarà accompagnata da due seminari che si svolgeranno venerdì 1 e lunedì 4 giugno e da una tavola rotonda finale in programma martedì 5 giugno, giorno di chiusura del salone.
Già da anni la Provincia di Siena sta lavorando per raggiungere i parametri fissati dal Consiglio Europeo nel vertice straordinario di Lisbona 2000 e in questo senso si può considerare quasi raggiunto, la scadenza è nel 2010, il tasso di occupazione fissato al 70%.
Nel 2005, a cinque anni dalla scadenza prevista a Lisbona, la Provincia di Siena ha un tasso di occupazione del 66,6% a fronte di un dato regionale del 63,7% e di un dato nazionale pari al 57,5%.
Grazie a questa performance la Provincia di Siena si colloca tra le prime province d’Italia ed è per questo che lancia la sua sfida alla conciliazione. Da alcuni anni, anche grazie alla legge 53/2000, molti sono stati gli interventi tesi a costruire equilibrio tra tempo di vita e di lavoro nelle aziende portando considerevoli miglioramenti al clima organizzativo, alle lavoratrici, ai lavoratori e alle aziende. Secondo un’indagine Istat, però, solo il 18% degli uomini chiede il congedo parentale (l’82% è il dato relativo alle donne), disciplinato dalla legge 53/2000, e il 77% del lavoro di cura grava esclusivamente sulle donne.
Così, pur rappresentando i congedi parentali uno strumento validissimo per consentire alle madri e ai padri di conciliare il tempo delle cure con quello del lavoro i principi paritari ispiratori della normativa stentano ancora a dare i loro effetti.
«Non è più praticabile un welfare di tipo familiaristico. – spiega Fiorenza Anatrini assessore alle pari opportunità della Provincia di Siena – Occorre quanto più possibile passare ad un concetto che prenda in seria considerazione l’idea di conciliazione e le statistiche, sotto questo punto di vista, dimostrano come i paesi europei a maggiore competitività siano quelli in cui si è riusciti ad andare in questa direzione».
La Provincia di Siena è impegnata, fin dal 2004, con gli interventi del programma “Un’assistenza in più”, una serie di azioni multiple (Linea Ad Hoc, un buono per amico e un euro all’ora) per disabili, anziani, bambini, donne e ragazzi che hanno raggiunto oltre 1500 persone. Sono stati attivati, inoltre, aiuti per le donne occupate o disoccupate che, frequentando percorsi formativi, devono svolgere anche lavoro di cura. Nel 2005 è stato presentato il rapporto del progetto sperimentale “Trapezio”, in collaborazione con il Comune di Rapolano Terme e Siena Mobilità per verificare la possibilità di inserimento di forme di lavoro più flessibili in enti pubblici e aziende private.
Un punto di partenza, il Salone della Conciliazione, per cercare il confronto con aziende pubbliche e private e per capire come e quanto può essere sfruttata la normativa vigente.