Con i suoi 1.400 passeggeri al giorno (fra arrivi e partenze) e 23 persone che mediamente salgono su ogni treno la Stazione Ferroviaria di Castelfiorentino si pone oggi tra le prime 30 stazioni in Toscana per numero di fruitori del servizio ferroviario. Ma a questo risultato non c’è arrivata certo per caso: sono infatti cinque anni che la Stazione di Castelfiorentino è oggetto di un poderoso intervento di riqualificazione, promosso dal Comune in collaborazione con Rete Ferroviaria Italiana, che ha interessato sia l’edificio principale che altri immobili presenti all’interno dell’area. Un esempio virtuoso, quello di Castelfiorentino.
Dove si è cercato di coniugare il recupero di fabbricati e aree dismesse con la valorizzazione e l’ottimizzazione degli spazi esistenti. L’ultima tappa? L’apertura di una nuova sala di attesa con 18 posti a sedere, realizzata sotto il porticato grazie all’inserimento di semplici vetrate, senza compromettere l’architettura originaria dell’edificio. Da questo complesso di interventi, e dalla correlativa crescita della stazione castellana nella rete di trasporto ferroviario che collega le principali città d’arte della Toscana (Firenze, Pisa, Siena), è stato tratto lo spunto per una riflessione a tutto campo sulle potenzialità delle stazioni minori nel panorama regionale, concretizzata in una tavola rotonda svoltasi questa mattina all’Oratorio di San Carlo, alla quale hanno partecipato il Sindaco di Castelfiorentino, Giovanni Occhipinti, il Vicepresidente della Provincia di Firenze, Laura Cantini, l’Assessore provinciale Stefano Giorgetti (Trasporti e Mobilità), gli ing.
Calogero Di Venuta e Luca Del Gigia (RFI), Lorella Vanni (Trenitalia). Il dibattito, incentrato sul tema “Dalle stazioni minori un’opportunità di sviluppo per la Toscana”, è partito dal cammino intrapreso più di cinque anni fa dal Comune di Castelfiorentino per realizzare il recupero della stazione. Un percorso articolato necessariamente in più tappe e condotto con diversi interlocutori, che ha portato nel 2005 all’apertura del nuovo Ufficio Turistico, nel 2007 alla realizzazione di un parcheggio di 89 posti auto, nel 2009 alla nuova sede della farmacia e alla riqualificazione dell’area circostante, nel 2010 alla ristrutturazione del marciapiede di via Ridolfi e – appunto – alla nuova sala d’attesa.
Una mole di investimenti (circa 1.300.000 euro, ripartiti in 5 anni) che ha finito anche per attivare investimenti privati: il corpo centrale dell’edificio è stato infatti completamente ristrutturato nel 2008 da un’agenzia di viaggi, alla quale è stato poi affidato il servizio biglietteria. “L’impegno dell’Amministrazione Comunale per il recupero della stazione ferroviaria – ha sottolineato il Sindaco, Giovanni Occhipinti – si inserisce nel disegno più vasto di riqualificazione di tutto il centro storico, dove sono state realizzate opere importanti come il nuovo Museo di Benozzo Gozzoli o il restauro del Teatro del Popolo.
Una scelta dunque di grande significato strategico, grazie alla quale la stazione si presenta oggi come un luogo piacevole per la cittadinanza e un ottimo biglietto da visita per i numerosi turisti che trascorrono le loro vacanze in Valdelsa, o che comunque decidono di visitarla partendo dalle principali città d’arte della Toscana”. “Le azioni che si auspica diventino oggetto di un nuovo protocollo con RFI e Trenitalia – ha concluso il Sindaco – riguardano l’accessibilità al secondo binario e l’installazione di un impianto di videosorveglianza, oltre alla riqualificazione del sottopasso di via Ridolfi che sarà realizzata dal Comune”.