"Il Consiglio Comunale di Bagno a Ripoli ha approvato un'ordine del giorno che esprime la netta contrarietà all'introduzione di un sistema di pedaggio sul raccordo autostradale Siena-Firenze - spiega Enrico Minelli, capogruppo PD in consiglio - voluto dal Governo e che per ora è stato sospeso (ma non annullato), vista la forte opposizione che ha trovato quest'intervento. L'introduzione del pedaggio è una tassa indiretta ai danni delle imprese, dei cittadini e dei visitatori che utilizzano quel tratto di strada.
Abbiamo chiesto invece - prosegue l'esponente - un'adeguata manutenzione e messa in sicurezza della rete stradale per dare alle province di Siena e Firenze, al Chianti una mobilità più fluida e sicura. Al termine della votazione che ha visto favorevoli PD, IDV e CA, con l'astensione del PDL, il Gruppo consiliare del PD di Bagno a Ripoli, aderendo all'iniziativa intrapresa dal Gruppo Consiliare del PD di San Casciano, ha consegnato al Sindaco la bandiera simbolo della protesta, chiedendo di esporla in Comune per mettere a conoscenza i cittadini dell'iniziativa intrapresa e rendere ancora più incisiva la mobilitazione contro questo pedaggio" Questo l'Ordine del giorno: OGGETTO: Pubblicazione del bando di gara ANAS per la predisposizione del sistema di pedaggiamento sul raccordo autostradale Siena-Firenze. Il Consiglio Comunale, ricordata la pericolosità del tratto stradale in oggetto dovuta alla mancanza di corsie d’emergenza e alla scarsa manutenzione del manto asfaltato e all’importanza strategica per numerose categorie economiche e sociali tra cui studenti e lavoratori pendolari, imprese industriali ed artigiane e turisti di questa direttrice di collegamento tra il capoluogo di Regione e i territori del Chianti fiorentino e senese salutata positivamente la mobilitazione di numerosi Enti locali italiani, tra cui anche dell’Amministrazione comunale di Bagno a Ripoli, delle Amministrazioni del Chianti fiorentino e senese, delle Province di Siena e di Firenze e della Regione Toscana, delle associazioni dei consumatori e di numerosi cittadini, che ha portato all’organizzazione di iniziative di visibilità e di manifestazione del dissenso in forma pubblica e al ricorso in sede amministrativa contro il provvedimento esecutivo che ha introdotto gli aumenti a partire dal 1 luglio 2010; constatato che la questione ha attraversato il seguente iter giuridico: la disposizione era stata introdotta dal Decreto-Legge 31 maggio 2010, n.78 e resa operativa da un Dpcm; Provincia di Roma, Provincia di Pescara, Codacons e ad alcuni comuni dell'hinterland avevano presentato richiesta di sospensiva al Tar Lazio che aveva accolto le ragioni dei ricorrenti; successivamente Presidenza del Consiglio dei Ministri e ANAS avevano proposto ricorso in appello al Consiglio di Stato, che aveva rigettato il ricorso, precisando che però le ordinanze del Tar dovevano essere applicate solo ai singoli segmenti stradali interessanti gli ambiti spaziali degli enti territoriali ricorrenti; infine la prima sezione del Tar del Lazio, accogliendo un nuovo ricorso proposto dal Movimento difesa del cittadino ha deciso che lo stop agli aumenti dei pedaggi deve essere esteso a tutta l'Italia; rilevato tuttavia che in data 13 settembre 2010 ANAS ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il bando di gara per la fornitura e la messa in opera di un sistema di pedaggiamento senza barriere sulle autostrade e i raccordi autostradali in gestione diretta, per un importo complessivo a base di gara pari a 150 milioni di euro e scadenza entro il 30 settembre 2010 e che a detta del presidente dell'ANAS, Pietro Ciucci, “attualmente il decreto è sospeso, non annullato […].
Rimane pienamente in vigore e, quindi, Anas è tenuta a dare attuazione a quanto prevede la legge, ovvero al principio generale che la rete autostradale Anas diventa a pedaggio” (fonte: IlSole24Ore, 13 settembre 2010) rilevato altresì che nel frattempo il Governo ha approvato un dispositivo inserito nel Decreto-Legge “Misure urgenti per il settore dei trasporti e disposizioni in materia finanziaria” approvato dal Consiglio dei Ministri n.104 del 04 agosto 2010, che rinvia al 30 aprile 2011 l'applicazione della norma della manovra che ha dato il via al Dpcm attuativo, bocciato dai Tar Lazio e Piemonte; impegna il Sindaco e la Giunta ad esprimere ad esprimere netta contrarietà all’introduzione del pedaggiamento in modo da evitare un aumento del prelievo fiscale indiretto ai danni delle imprese, dei cittadini e dei visitatori e la ricaduta negativa sulla vivibilità dei centri abitati presenti lungo la Via Cassia (SR 2); a ribadire invece la richiesta di adeguata manutenzione del raccordo autostradale Siena-Firenze quale intervento inderogabile per assicurare alla Toscana meridionale, alle province di Siena e Firenze, al Chianti e al territorio comunale una mobilità più fluida e soprattutto più sicura in direzione di Firenze. Gruppo Consiliare Partito Democratico Paolo Frezzi Enrico Minelli Gruppo Consiliare Italia dei Valori Lorenzo Cappelletti