"Siamo tutti preoccupati - ha esordito Andrea Della Valle, scendendo dall'auto scura che dai Campini lo riportava al Franchi - ma la paura è un'altra cosa. Anni fa eravamo sotto zero, le cose non stanno girando anche se da domenica ho iniziato a vedere una squadra che gioca. Vedo uno spirito che mi rende fiducioso. Non voglio parlare di Mihajlovic non è lui il problema, c'è da ritrovare serenità in campo, non ho da rimproverare niente ai ragazzi se non forse gli episodi finali degli ultimi 10 minuti, una situazione che poteva essere gestita meglio". "Le priorità della Società non sono dettate dai titoli di stampa - ha proseguito - nello spogliatoio se vi fossero esigenze mi assumerei la responsabilità di risolverle, sono il capitano di questa barca che non sta andando bene, ma siamo vicini a rivedere la luce e sabato sera ne avremo la riprova in campo.
Chiedo pazienza all'ambiente di aspettare fino a Natale, prima dobbiamo toglierci da questa situazione" Intanto dietro ad ADV transita il pulmino bianco che riaccompagna i calciatori allo Stadio e dal finestrino anteriore si affaccia Adrian Mutu per salutare alcuni tifosi presenti. Le parole dell'azionista di riferimento suscitano sempre reazioni nel mondo politico: "La Cittadella? Parlate di quello? E' un capitolo chiuso che ho rimosso dalla mente" Si torna al campo, ai risultati che non arrivano e ai riflettori accesi su una squadra smarrita: "Sotto esame ci siamo già da un mese, fin dal primo minuto con il Napoli lo eravamo anche se non ho capito il perché" si domanda l'ex presidente gigliato. Il patron, primo tifoso ha espresso un parere in merito?"Diego è molto più tranquillo di tanti altri - risponde - situazioni difficili le abbiamo già passate in passato, abbiamo la corazza per superarle.
I Tifosi vedono che la squadra comincia a girare, avremmo meritato la vittoria a Genova. Se qualcuno ha pianto non lo ha fatto per debolezza ma per rabbia, e quella rabbia la rivedremo in campo. Siamo a pochi punti da quelli davanti a noi". Sabato sera sarà l'occasione di rivedere sul terreno del Franchi Antognoni, per l'abbraccio da parte del pubblico viola: "Per Giancarlo al momento non abbiamo ruoli, ma sabato sarà di casa e mi auguro che ci sia tutta Firenze" dice ADV anche in merito a possibili incarichi dirigenziali da affidare a terzi. "Montolivo è il capitano e lo sta dimostrando, tutti dovranno dare di più.
Ho visto molto motivati gli infortunati che vogliono riprendere al più presto a giocare. Sì è vero ci sono stati acquisti che non abbiamo visto rendere tanto, ma c'è tempo, aspettiamo di vederli in campo e lì potremo valutare il loro contributo alla squadra" A tal proposito gli sguardi si sono concentrati sull'operato di Corvino: "Resta con noi fino al 2012 - spiega ADV - non ho capito perché si sia parlato di scadenza contrattuale". In serata la precisazione da parte della Società circa l'opzione esercitata sul contratto del DS viola per il periodo di un anno sulla scadenza che era prevista a giugno 2011. "Fino a Natale restiamo tutti uniti" Perché Natale? "Mi devo mettere dei paletti - spiega ADV - poi vedremo, c'è ancora tempo, non è una data drastica, è per prenderci un margine di miglioramento per venire fuori da una situazione che non mi piace specie per i ragazzi, i giovani tifosi, che mi guardano con perplessità lo dobbiamo fare per loro.
Sabato ci aspetta forse la partita più delicata degli ultimi anni" Tra i giornalisti si inserisce un anziano tifoso che saluta il presidente ed esclama "Sono felice di sentirla così appassionato, la credevo più distante, bene bene così" Si è parlato di esami, di gare che sono tutte delle finali, delle prossime tre partite come della prova del 9, e se ci si pensa i punti in palio son proprio quelli, ma l'ex presidente, capitano della barca, ha confermato il mister e dato fiducia ai ragazzi. L'ambiente? A volte si guardano gli striscioni per tastare il polso dei sostenitori, per sabato si parla molto di Antognoni e c'è chi vorrebbe la vittoria per onorare la sua presenza.
Ottimo stimolo, ci vuole. Ma vogliamo anche guardare ad un episodio, Babacar e Natali che rientrano a piedi dai Campini al Franchi, niente pulmino per loro che li incrocia sulla strada quando sono già usciti. Critiche, esclamazioni? Assolutamente niente di tutto questo, stretta di mani e pacche sulle spalle. I due sorridono e rientrano. I tifosi ci sono, alla squadra il compito di riportare la Fiorentina in corsa per il ruolo che da sempre le spetta. di Antonio Lenoci