Fare un bilancio che si sa gia' essere negativo. Non e' cosa facile ma necessaria. Accade cosi' che nel lunedi' fiorentino diversi fattori si presentino come non positivi: sconfitta a Genova per 2-1, ultimo posto in classifica insieme alla sensazione che risalire la graduatoria sara' tanto importante quanto difficile. Comunque, possibile. A fare da contrappeso sulla bilancia un buon primo tempo (forse i migliori 45 minuti dei viola), un impegno dimostrato fino al 90', il recupero completo di giocatori importanti (Santana e Marchionni su tutti).
Senza dimenticare il tempo: appare sempre piu' vicino il rientro di Mutu. Con queste premesse, sembra piu' facile ritornare a ieri per analizzare un match che, visto alla moviola, ha dimostrato, ancora una volta, che in questa stagione la "dea bendata" non sorride ai gigliati. Mihajlovic, privo di Zanetti, Montolivo, Bolatti, D'Agostino ha potuto schierare un solo centrocampista centrale di ruolo: Donadel. Al suo fianco Santana che ha giocato da interno. Ma siccome la sfortuna non si e' voluta far mancare nulla, il mister viola ha dovuto rinunciare, in corso d'opera, a Vargas autore dell'assist per il gol di Marchionni e pericolo costante per la difesa doriana.
Emergenza infortuni in pieno atto e allenatore che ha cercato, comunque, di portare a casa punti importanti. Ci sarebbe riuscito se la sfortuna, ancora lei, non avesse bussato alla porta. Ziegler si e' letteralmente inventato un gioiello di balistica che ha entusiasmato i padroni di casa che di li in poi sono andati a caccia del bottino pieno. E che dire del genuino talento di FantAntonio Cassano che ha preso palla ed ha fatto il fenomeno per la rete del definitivo vantaggio? Probabilmente, se uno scivolone non avesse frenato Gamberini, il centrale avrebbe potuto fare di piu'.
Ma il calcio non si fa con i se e con i ma. La Fiorentina e' tornata a casa a mani vuote e questo conta. Pero' e' altrettanto importante evidenziare che non sempre le cose andranno cosi' male e, soprattutto, non sempre l'infermeria apparira' cosi' affollata. In una parola: ci vuole fiducia magari sperando in un bel regalo di Corvino a gennaio (se arrivera' sara' graditissimo). Il lunedi' appare dunque assai nuvoloso ma se si guarda bene, dietro le nubi, un po' di sereno potrebbe presto far capolino.
Il calendario ora prevede Bari in casa, Catania fuori e Chievo ancora tra le mura amiche. Un trittico fondamentale che potrebbe rappresentare momento di svolta per questo inizio da incubo. Che sia il vento che spazza le nubi? A Firenze lo sperano tutti. GS