Nei giorni scorsi la Polizia di Stato di Pistoia ha arrestato in flagranza di reato U. F., operaio pistoiese di 42 anni residente nel comune di San Marcello Pistoiese poiché ritenuto responsabile di atti persecutori e danneggiamento aggravato ai danni di una donna residente nella zona della montagna pistoiese. L’uomo è stato fermato dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Pistoia all’interno di una cabina telefonica, subito dopo che aveva inviato l’ennesimo sms di minaccia. La donna vittima del reato, alla fine di settembre, aveva formalizzato una denuncia contro ignoti dopo aver ricevuto numerosi messaggi minatori, tutti anonimi, ed aver subito in due occasioni il danneggiamento della sua auto. Il tenore dei messaggi (uno dei quali diceva espressamente “sarò il tuo incubo”), l’escalation delle minacce ed il taglio delle gomme dell’auto hanno subito consigliato la massima attenzione degli inquirenti. Infatti, raccolta la denuncia, gli investigatori della Squadra Mobile hanno subito svolto accertamenti che hanno consentito di scoprire che gli sms provenivano in gran parte da cabine telefoniche situate nella montagna pistoiese.
Partendo da questo spunto investigativo venivano svolti specifici servizi di osservazione durante i quali emergevano una serie di elementi indiziari a carico dell’operario, il quale veniva tenuto costantemente sotto osservazione sino al momento del suo arresto. All’origine della persecuzione non vi era, come in molti di questi casi, un pregresso rapporto finito male ma solo l’invaghimento dell’uomo per la donna che lo conosceva solo di vista e che, negli ultimi tempi, se lo ritrovava spesso nei luoghi da lei frequentati.
Questa circostanza aveva anche spinto la donna a provare a redarguirlo per quanto le stava accadendo ma l’uomo aveva negato ogni addebito ed aveva addirittura minacciato di querelarla. L’arrestato, che non era nuovo a comportamenti del genere per i quali in passato era già stato segnalato all’Autorità Giudiziaria, è stato condotto nel carcere di Pistoia a disposizione del Pubblico Ministero Luigi Boccia titolare delle indagini. Dopo la convalida dell’arresto e la piena ammissione delle proprie responsabilità è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.