Firenze– A Livorno Cotala 11 lo conoscon tutti. E ora che dai vigili di Firenze ha ricevuto ben 8 verbali per eccesso di velocità, tutti registrati nelle ultime settimane dall’autovelox pirata di viale Etruria, è diventato una celebrità: “Deh, Solinas, fra un po’ ti ci tocca andà a noto a Firenze”. Difatti. Pier Luigi Solinas, alto, capelli bianchi, fisico asciutto e 69 anni ben portati, è la vittima pluridecorata dell’ormai tragico autovelox delle 50 mila multe.
Cotala è il nome della cooperativa di servizio, 11 il numero del taxi, uno Scudo Fiat bianco da 9 posti, con cui Solinas scorrazza per la Toscana i turisti che sbarcano dalle navi da crociera. Tappa preferita, ovviamente, Firenze. “Diciamoci la verità, è un bello schifo”, sbotta agitando le otto buste verdi dei verbali, “Rovinato. Sì, sono rovinato da un autovelox che hanno nascosto dietro a un palo fregandosene di quanto prevede il codice. I briganti dell’Ottocento a volte ti lasciavano andare senza danni e almeno agivano allo scoperto.
Questi di oggi, invece, lavorano nell’ombra dei loro uffici e ti scotennano con trappole automatiche che non danno scampo”. Qualche conto: otto multe a 175 euro l’una fanno circa 1500, ma soprattutto fanno 40 punti da scalare dalla patente. Fino ad azzerarla. E per un tassista che sulla patente ci campa è un colpo al cuore. “E’ il fallimento”, dice, “Dovrò vendere la licenza e cambiare lavoro. A quasi 70 anni. Se potessi andrei in pensione, ma ho una famiglia da campare, moglie, figli, due nipoti.
Il taxi è la mia sola fonte di reddito e come potrò far senza non lo so. Vendere la licenza per forza e all’improvviso è un’altra fregatura. In questi casi il prezzo crolla e c’è solo da rimetterci”. Le multe, a esser franchi, le ha senz’altro meritate. Colpevole, come tutte le vittime, di aver sforato il limite di 50 kmh di viale Etruria. “Certo, le ho prese”, sospira, “Tre che andavo a 60, tre a 70 e un paio a 80. Ma il punto non è questo. Il punto è che il codice dice che gli autovelox devono essere ben segnalati e ben visibili, mentre qui non si vedono né segnali, né impianto.
Il punto è che in tanti anni che vengo a Firenze per lavoro non mi ero reso mai conto che lì ci fosse un autovelox. Mai una multa e ora, invece, eccole a raffica. Il perché è chiaro. Il punto è che il sindaco Renzi ha deciso di taglieggiare gli automobilisti senza badare alle regole”. Il risultato è che uno che da anni fa la Livorno-Firenze-Livorno almeno quindici volte al mese, d’un colpo diventa uno spericolato delinquente destinato alla miseria. Bastano un po’ di verbali e una famiglia va sul lastrico.
Ma per un Solinas che ha trovato come far sapere, quanti piangono in silenzio, nella prospettiva di sprofondare nei debiti o di affidarsi agli strozzini? “Che ha detto mia moglie Giovanna quando ha visto le multe?, Si è messa le mani in capo”, ricorda il tassista, “Lei sa che sono sempre prudente, che all’acceleratore sto attento, e dunque non ci voleva credere. In realtà anch’io non mi rendo ancora conto: viale Etruria è quasi un autostrada, non ci sono case e si potrebbe viaggiare in sicurezza anche a 70.
Invece ti stangano già a 50. E senza preavviso, con un autovelox invisibile dietro a un palo, come se si vergognasse. E probabilmente quelli che ce l’hanno messo si vergognano.” Allora proviamo a ipotizzare: un bel giorno il sindaco Renzi sale per caso su Cotala 11. Che succede? “Non lo so”, dice Solinas, “Ma certo tre o quattro accidenti mi potrebbero pure scappare dalla bocca. Per quanto, se quel giorno fossi ancora al volante del mio taxi, significa che qualcosa di positivo dovrebbe essere successo”. Catola