La Fiorentina perde, ancora una volta, e l'ex presidente Andrea Della Valle preferirebbe non entrare in polemica per questioni non attinenti al calcio giocato, lo dice apertamente "parliamo d'altro" ma la battuta sulla Cittadella incombe, perché, nel ridimensionamento che il post Palermo sussurra e bisbiglia tra le strade che si svuotano attorno allo Stadio, ci sta dentro anche il Progetto tecnico oltre quello calcistico. Ed allora le parole del presidente Enrico Rossi non sono piaciute ed hanno oscurato le promesse di Matteo Renzi, "spiace sapere di non essere una priorità" commenta ADV "lo è il Termovalorizzatore". Il vicesindaco ed assessore allo Sport, Dario Nardella non accetta che venga messo in discussione l'impegno da parte dell'Amministrazione e risponde prontamente sul portale ufficiale del capoluogo fiorentino: "Comprendiamo l’amarezza di Andrea Della Valle per la sconfitta in una partita così importante.
Tuttavia ci pare inopportuno collegare il rendimento e i risultati della squadra a motivi non sportivi, ma politici e amministrativi, perché sulla Cittadella per quanto ci riguarda, non è cambiato niente. Siamo perfettamente nei tempi indicati dall’Amministrazione Comunale fin dal 2009 – ha aggiunto il vicesindaco Nardella – la Fiorentina termini il centro sportivo, come concordato. Entro quella data la Regione Toscana avrà a quel punto risolto il problema della pista e subito dopo, il Comune di Firenze avrà messo a punto tutte le procedure per la realizzazione della Cittadella”. Un dibattito destinato a restare irrisolto almeno per il momento, un nodo, se di questo si può parlare ben sapendo di essere fin troppo sintetici, nel quale si intrecciano competenze, necessità, decisioni e, non ultime, passioni, destinate però a stridere queste ultime, in ambito amministrativo. Pantaleo Corvino a fine partita: "Si è vista una Fiorentina che ha sofferto, impaurita attanagliata da non si sa che cosa, nella ripresa invece cuore anima e sprazzi di bel gioco.
Un rigore sbagliato, un palo, grandi parate di Sirigu, una squadra controversa" "Penso che ci sia da guardare al lavoro che questa squadra deve fare, equilibri che non si sono visti nel primo tempo, forse un po' nel secondo, ma l'allenatore ancora non ha potuto prendere in mano il gruppo, vedremo quando riuscirà a farlo grazie anche ai rientri come quello di Santana" Il mister a fine gara parla di "Tempo regalato agli avversari" ma ad onor del vero il tempo che passa, siamo alla sesta giornata, continua a trovare impreparati i ragazzi gigliati e forse il DS non sbaglia quando parla di una squadra che deve essere ancora presa in mano dalla propria guida.
A tal proposito il tecnico rispondendo alle domande dei giornalisti è tornato sul punto dell'approccio mentale ribadendo che mentre a Catania dopo 'la sveglia' la squadra reagiva, a Firenze ha trovato ragazzi che devono essere 'coccolati' e questo lo ha fatto cambiando se stesso ed il suo modo di intervenire nello spogliatoio, ma ancora i risultati tardano ad arrivare. Sinisa Mihajlovic: "Dovevamo spingere invece siamo stati lenti e compassati. Nel secondo tempo è stata un'altra gara, abbiamo segnato e potevamo pareggiare, forse da lì avremmo potuto anche vincere.
Nel secondo tempo ho inserito Santana perchè mi serviva qualcuno in grado di saltare l' uomo, sapevo che Mario poteva farlo ed anche per questo ho aspettato ad inserirlo, per avere gli avversari più stanchi, ma non aveva i novanta minuti nelle gambe. Dobbiamo cercare di dare il massimo, in tutte le occasioni e ci sono ancora un po' di cose da mettere a posto. Cerci è un giocatore arrivato da poco, ancora bisogna che entri negli schemi della squadra e per questo ci vuole tempo. Lo stesso si puo' dire per Ljajic che è ancora molto giovane ma sta facendo bene" Marco Donadel: "Abbiamo tenuto bene all'inizio.
Dopo la rete non abbiamo più ragionato, sembravamo una squadra di Serie C, abbiamo perso la bussola commettendo ingenuità. Nella ripresa c'era da fare qualcosa e l'abbiamo fatto; una reazione che non avevamo ancora avuto ma ci manca il ragionamento perché il cuore l'abbiamo messo. Ogni rete presa è derivata da errori che si possono risolvere, obiettivi comunque non ce ne saranno fino a gennaio, fino alla fine del girone di andata. La sosta ci permetterà di allenarci bene, con una bella partita al rientro e sarà da affrontare come una finale cercando di fare più punti possibile per uscire da questo momento" L'imperativo era quello di ritrovare il Fortino, così non è accaduto, ancora, per il momento.
Piuttosto si è allontanato il sogno Castello, forse, a parole, sempre per il momento. Tra le due strutture che appaiono al presente ugualmente virtuali, se l'una vale per l'altra, è anche vero che si aiutano a vicenda e ritrovare un po' di serenità in casa non tradirebbe alcuna aspettativa sicuramente non quella di chi, con infinita passione, si allontana da Campo di Marte per riprendere la vita di tutti i giorni, fino alla prossima sfida. AL