L'importanza del gruppo anche se la differenza la fanno i solisti. Pare questa la sintesi piu' corretta per il match di ieri sera. La Fiorentina ha colto un importante punto esterno. Un pareggio che fa morale dopo il ko interno contro la Lazio. Mihajlovic ritrova una squadra in crescita e sorride perche' i suoi uomini piu' importanti, Frey e Gilardino, hanno risposto presente all'appello. Grande prestazione quella del portierone francese che mette il lucchetto alla sua porta negando la gioia del gol al grande ex dell'incontro: Toni (e non solo a lui).
Parate che valgono quanto reti segnate perche' fanno morale. Sul gol del Genoa, l'estremo difensore gigliato non puo' nulla. L'incursione di Mesto e' tanto rapida quanto letale: se avrebbe reso inoffensiva anche quella si sarebbe parlato di prodigio. In realta', Frey fa apparire ordinario quanto e' staordinario esibendosi in una prestazione che, da sola, vale il prezzo del biglietto. Messe a tacere tutte le voci su presumibili ballotaggi nel ruolo: il numero uno e' ancora lui. Senza discussioni. Capitolo a parte per Gilardino.
Il gol gli mancava come il pane. E' giunto nel momento in cui serviva di piu'. La cosa che piu' colpisce che e' da considerarsi quale rete classica dell'ariete: tocco di rapina rubando il tempo all'avversario diretto. Gilardino si sblocca e Firenze festeggia. Nel momento in cui gli esterni riusciranno a raggiungere il migliore stato di forma anche a lui giungeranno piu' palloni giocabili ed aumentaranno le probabilita' di gonfiare le reti avversarie. Da tale punto di vista, speriamo che Vargas, Cerci e lo stesso Marchionni possano essere al top nel piu' breve tempo possibile.
Intanto, Gilardino e' tornato e Mihajlovic sorride. Con lui Prandelli che, forse, non ha ancora deciso a chi affidare il ruolo da prima punta nella sua nazionale nascente. A suon di gol, Gilardino potrebbe far avanzare la sua candidatura su concorrenti quali Amauri, Boriello o Pazzini. Questo e' l'augurio che gli rivolgiamo. Per lui ma, soprattutto, per la Fiorentina. GS