"Un regolamento che ci consente di tutelare la salute dei consumatori in relazione all'uso dei prodotti prodotti tessili e dell'abbigliamento così come è stato fatto per i giocattoli". E' questa la proposta che il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha presentato ieri al vice presidente della Commissione Europea Antonio Tajani nel corso dell'incontro che si è svolto a Bruxelles. "Convocheremo poi - ha proseguito poi Rossi - un vertice delle città europee ed italiane sedi di distretto tessili per preparare un dossier, anche con la collaborazione con la nostra Agenzia Regione di Sanità che documenterà i rischi alla salute connessi all'utilizzo di questi prodotti e lo consegneremo al vice presidente Tajani questa strada ci consentirà, oltre che tutelare sempre meglio la salute dei cittadini, anche di tutelare i prodotti di qualità che si producono in Toscana". Nel corso dell'incontro il presidente Rossi ha consegnato anche un documento che contiene la proposta della Regione Toscana per quanto riguarda l'etichettatura di origine obbligatoria per tutte le produzioni, il rispetto delle regole e il contrasto all'illegalità, un accesso ai mercati uguale per tutti superando lo squilibrio tra UE e paesi terzi sul piano dei dazi, la lotta al dumping economico, sociale e ambientale.
Un documento che rappresenta il contributo della Regione per definire un quadro legislativo dell'Unione Europea sul fronte della commercializzazione e l'origine dei prodotti tessili e abbigliamento e nello stesso tempo pone la candidatura del sistema toscano a collaborare con la Commissione Europea per sostenere gli sviluppi su questi temi. In questi mesi infatti, è in corso un dibattito tra le istituzioni comunitarie sul regolamento relativo all’etichettatura del tessile, in particolare a seguito degli importanti emendamenti sull’indicazione del paese di origine approvati dal Parlamento europeo.
Si tratta di un passo importante: prima, concreta e significativa azione verso un'effettiva tracciabilità della filiera tessile-abbigliamento e punto di partenza per riaprire una discussione su un'etichettatura di qualità dei prodotti tessili che andrebbe di pari passo con quella del "Made in Eu", altro regolamento in approvazione dal Parlamento europeo dopo una lunga gestazione (dal 2005). di Fabrizio Lucarini