Ex-Radicifil: una centrale a metano al posto della fabbrica

Si è svolto oggi in Regione l'incontro tra la proprietà e le parti sociali. L'assessore Simoncini: "La proposta di Repower favorisce occupazione e a ltri insediamenti nell’area".

Redazione Nove da Firenze
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22 giugno 2010 19:21
Ex-Radicifil: una centrale a metano al posto della fabbrica

"L'offerta dell'azienda Repower di insediare nell'ex stabilimento Radicifil di Pistoia una centrale di energia elettrica a metano è una soluzione che può favorire l'occupazione". E' stato questo il commento dell'assessore al lavoro della Regione Toscana Gianfranco Simoncini che oggi ha incontrato le organizzazioni sindacali e i vertici di Repower, proprietaria della Radicifil, fabbrica tessile specializzata nella produzione di fili di nylon che dava lavoro ad oltre 140 dipendenti e che ha cessato la produzione lo scorso anno.

Una vertenza lunga e difficile che aveva visto un primo accordo tra parti sociali, azienda e istituzioni finalizzata alla richiesta di soluzioni di reindustrializzazione dell'area dove sorge lo stabilimento. Ora è in vista una soluzione che potrà garantire la immediat a riassunzione di una parte significativa di lavoratori, circa 40. "Fermo restando lo svolgimento della valutazione d'impatto ambientale, guardiamo con attenzione a questa prospettiva – ha aggiunto Simoncini – perché, insieme alla riassunzione dei lavoratori ex-Radicifil, la costruzione del nuovo impianto potrà dare lavoro a diverse altre centinaia di lavoratori.

In più le utilities energetiche create dalla centrale potrebbero offrire opportunità per nuovi insediamenti in quell'area. Per questo abbiamo chiesto all'azienda di avviare il prima possibile le richieste di autorizzazioni dell'impianto". A fine luglio sarà poi definito un accordo quadro tra istituzioni, Repower e parti sociali a cui dovrebbe seguire la stipula di un protocollo d'intesa con le istituzioni e un accordo con i sindacati. di Fabrizio Lucarini

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