Sottoscrizione, ieri, da parte della finanziaria regionale Fidi Toscana e della società di gestione finanziaria Sici, di un prestito obbligazionario convertibile di 2,4 milioni di euro. Si tratta di capitali freschi che permettono la partenza del progetto d’investimento, nell'area di Livorno, della De Tomaso Automobili SpA, la nuova società nata sulle ceneri della ex Delphi e specializzata nel settore delle automobili di lusso. Il progetto voluto dall'imprenditore Gian Mario Rossignolo (che coinvolge anche lo stabilimento Pininfarina di Grugliasco in Piemonte) ha così le gambe per concretizzarsi e ridare speranze ai lavoratori lasciati a piedi dalla multinazionale Delphi.
L'azienda conta di presentare il primo modello della nuova De Tomaso al salone di Ginevra nel marzo 2011. «Non possiamo che dimostrare il massimo apprezzamento – afferma l'assessore alle attività produttive, lavoro e formazione della Regione Toscana Gianfranco Simoncini – per un'operazione che conclude positivamente un lungo e difficile percorso». Così commenta l'assessore alle attività produttive, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini «La Regione Toscana - prosegue Simoncini - ha lavorato attivamente, fin dal primo momento, con l'obiettivo di sostenere i lavoratori e mantenere l'occupazione.
Per questo abbiamo messo in campo tutti gli strumenti disponibili per trovare una soluzione per far ripartire l'attività sulla base di un nuovo progetto industriale. Oggi questo traguardo si può dire raggiunto, ci sono un progetto forte e un marchio prestigioso, al quale non resta che augurare di consolidarsi e crescere». Simoncini ha ribadito che la Regione, da parte sua, continuerà a seguire e ad accompagnare, anche attraverso Fidi Toscana, l'andamento di un'attività che considera cruciale per l'economia livornese e dell'intera Toscana.
«E' per accompagnare attivamente lo sviluppo dell'azienda – conclude - che abbiamo siglato nelle scorse settimane, al ministero del lavoro, insieme alla Regione Piemonte, un protocollo d'intesa per la formazione dei lavoratori che oggi aspetta il nulla osta dell'Unione Europea».