FIRENZE- Salvaguardare la tradizione manifatturiera toscana e valorizzare il sistema regionale della ricerca: sono questi gli obiettivi perseguiti dalla costruzione dello “Spazio Regionale per la Ricerca e l’Innovazione tecnologica” presentato oggi dall’assessore alle attività produttive Ambrogio Brenna in occasione della Conferenza “Regioni e Innovazione” che si è tenuta alla Fortezza da Basso di Firenze. “Un luogo dove siano definite le priorità e i progetti utili per accrescere la competitività dei sistemi produttivi regionali attraverso una nuova e più efficace rete di relazioni tra imprese, università, centri di ricerca, laboratori tecnologici e incubatori regionali” con queste parole l’assessore ha connotato lo “Spazio Regionale per la Ricerca e l’Innovazione tecnologica”.
Le risorse da utilizzare sono ingenti: 266 milioni di euro fino al 2006 per definire un processo virtuoso che possa consentire la realizzazione di politiche che dotino di maggiore competitività le PMI: un processo fondato su quattro assi di intervento. Il primo prevede l’innalzamento del livello di cooperazione tra università, centri di ricerca, imprese e pubblica amministrazione attraverso la costituzione di reti integrate per la ricerca. Il secondo concerne l’incentivazione degli investimenti privati in ricerca, trasferimento ed innovazione attraverso sostegni alla progettazione e forme di venture capital.
Il terzo asse va nella direzione di consolidare le infrastrutture per la ricerca e il trasferimento: nuovi investimenti, la qualificazione delle strutture esistenti e il rafforzamento del sistema di e-government. Quarto ed ultimo perno dell’intervento la costituzione di un distretto tecnologico all’interno di una azione contenuta nelle “Linee guida per la politica scientifica e tecnologica del Governo” approvata dal Cipe nel 2002.
Per Brenna “l’innovazione è portatrice di sviluppo e benessere diffuso solo se associata ad una ricerca capace di trasferire sul territorio e alle imprese quel know how necessario per affrontare la sfida della globalizzazione.” La Regione Toscana è la quinta regione in Italia per attività di ricerca e la sfera pubblica copre il 70% degli investimenti nel settore, nonostante questo “è giusto - aggiunge l’assessore alle attività produttive - aumentare ancor di più gli investimenti in ricerca, trasferimento ed innovazione.
E’ la nostra priorità più importante per sostenere la competitività dei sistemi produttivi territoriali, anche i privati ne sono consapevoli e sono sicuro che sapranno fare la loro parte”.
Brenna ricorda inoltre come la Regione Toscana sia fortemente impegnata nell’emersione e nel trasferimento di conoscenze e tecnologie create nei sistemi produttivi del territorio. “Ciò potrà avvenire con successo solo se gli attori interessati abiteranno un terreno comune di relazioni. Noi sosterremo con forza questa pratica che nel tempo permetterà alle aziende di abbattere i costi in ricerca e innovazione perché saranno in grado di condividere i risultati ottenuti, con benefici per tutta la comunità.”
Per Brenna quello toscano “è un territorio che ha dimostrato egregiamente di saper fare.
La sfida della globalizzazione impone a tutti gli attori un salto di qualità. Dobbiamo dimostrare di saper pensare, possibilmente insieme.”
Sono 3.015 i progetti presentati in Toscana grazie alle risorse messe in campo dalla Regione per l'innovazione e la ricerca. La dotazione finanziaria complessiva è di oltre 266 milioni di euro, per gli anni 2002-2006.
I soggetti coinvolti sono in tutto 3.387; le imprese sono 3.125, i centri di ricerca e le università 74, i centri servizi 109, gli enti pubblici 29 e i ricercatori singoli 22.
Una sorta di comunità dell'innovazione che già costituisce potenzialmente la rete sulla quale dovrà poggiare lo Spazio regionale della ricerca cui la Regione intende dare vita con le sue iniziative.
Particolarmente significativi i progetti che vendono il coinvolgimento contemporaneo di centri servizi ed enti pubblici. Un mix "virtuoso" finanziato sia con una misura del Docup (reti per il trasferimento tecnologico), sia con una misura del Piano regionale per le azioni innovative. Entrambe le misure si propongono di stimolare la creazione di reti con l'obiettivo in un caso di coordinare le competenze necessarie a diffondere alle imprese le innovazioni e le nuove tecnologie, nell'altro di potenziare il sistema regionale dei servizi telematici diffondendo la banda larga e internet.
Fra le imprese che hanno presentato progetti per la ricerca, numerosi sono quelli nei settori del tessile, lapideo, meccanico e manifatturiero.
Le risorse che la Regione ha voluto indirizzare verso il sostegno alle politiche di innovazione provengono da diversi filoni di finanziamento: accanto a quelle comunitarie del Docup per le zone Obiettivo 2, quelle derivanti da leggi nazionali e altri fondi comunitari come il Fondo sociale europeo o le delibere Cipe 36/2002 e 17/2003.