FIRENZE- Sarà il mercato a scommettere sulla ripresa dell’economia toscana. Lo farà con un bond, un’obbligazione, con cui gli investitori istituzionali e privati finanzieranno prestiti alle aziende per 250 milioni di euro: un meccanismo che mette insieme pubblico e privato, che permetterà alle piccole e medie imprese toscane, sane ma in difetto di competitività e con scarsi mezzi propri a disposizione, di investire in innovazione, di ottenere finanziamenti a costi sostenibili senza la necessità di presentare garanzie reali.
E tutto questo grazie ad un fondo pubblico di controgaranzia alimentato dalla Regione con 12 milioni e mezzo di euro.
E’ il primo “bond di sistema”, presentato lunedì a Palazzo Bastogi. Un’operazione per agevolare il rapporto tra sistema delle imprese e sistema creditizio, che è anche un obiettivo del nuovo patto per lo sviluppo e l’occupazione. E’ noto infatti che il tessuto produttivo toscano è prevalentemente costituito da piccole e medie imprese, dotate di una scarsa disponibilità di mezzi propri e da un’elevata esposizione a breve verso le banche.
I mercati dei capitali non consentono un facile accesso ad imprese così piccole, sia sul versante della borsa che su quello degli interventi di venture capital.
Come funziona
L’operazione avviata oggi consentirà di costituire una massa critica di risorse ottenibili sul mercato dei capitali, a costi ridotti e sostenibili, senza la presentazione di garanzie reali da parte delle imprese. Il meccanismo è semplice: le banche, saranno coinvolti il Monte dei Paschi e la Banca Toscana, concedono i prestiti alle imprese (anche quelle piccolissime, l’unico settore escluso è quello agricolo), la banca cederà il credito ad una società veicolo che a sua volta emetterà emetterà titoli obbligazionari.
Di fatto si tratta di una cartolarizzazione degli asset originati dai finanziamenti. Il tutto sarà coperto da un fondo di garanzia, che consentirà di tenere tassi molto bassi e rendere praticamente nullo il costo per le piccole e medie imprese, con l’onere del solo rimborso delle spese di istruttoria pari allo 0,5% dell’importo erogato.
Sarà Fidi Toscana a valutare le richieste e prestare la garanzia sui finanziamenti fino all’80%, per il tramite dello specifico fondo pubblico di garanzia istituito dalla Regione con 12,5 milioni di euro.
I prestiti potranno essere richiesti direttamente alla banche convenzionate, Monte dei Paschi e Banca Toscana appunto: da 50 mila euro ad un milione di euro per ciascuna azienda. I finanziamenti avranno una durata fino ad un massimo di 5 anni, con un piano di ammortamento a rate trimestrali ed un pre ammortamento fino ad un anno. La garanzia è esecutibile a prima richiesta della banca a fronte dell’insolvenza dell’impresa ed è pertanto uno strumento più potente di una fideiussione bancaria, il cui costo per durate analoghe supera il 3% del finanziamento.
La garanzia erogata sarà peerfettamente il linea con i requisti richiesti dal nuovo accordo di Balilea 2.
La fase di istruttoria sarà chiusa entro settembre, i finanziamenti (250 milioni di euro è l’obiettivo) saranno erogati per marzo 2006.
Cosa si potrà finanziare
Con i prestiti ottenuti le imprese potranno finanziare progetti, nuovi o avviati da non più di un anno, che hanno a che fare con la crescita della qualità o della dimensione dell’azienda, con investimenti nella digitalizzazione dei sistemi e dell’information technology, con interventi di consulenza direzionale, internazionalizzazione od innovazione competitiva.
Potranno essere investiti nell’acquisizione di marchi e brevetti, nella ristrutturazione finanziaria, nella ricerca e sviluppo o per formare i propri manager.
Solo il settore agricolo è escluso dai finanziamenti: tutte le altre imprese potranno avanzare richiesta.
I bond
La rendita e la tipologia dei bond potrà essere valutata solo quando si conoscerà il pacchetto da cartolarizzare. E dunque solo ad istruttoria finita. Saranno creati due pacchetti distinti: quello senior, per le imprese eccellenti, e quello junior per le imprese pur sempre sane ma meno solvibili.