Firenze, 16 settembre 2010– “Per una donna su cinque la famiglia non è un luogo di protezione, ma il suo contrario. E oltre il 60% dei partner violenti appartiene ai cosiddetti insospettabili, soggetti che mai ci sogneremmo di ricondurre alla violenza domestica”. Sono parole dello psichiatra e psicoterapeuta Andrea Cicogni, che nell’ASL di Firenze si è occupato a lungo di violenza e tossicodipendenze. È lui a firmare, assieme a Marco Pietro Giovannoni e don Andrea Bigalli, un articolo su La violenza nelle relazioni di coppia, contenuto nel nuovo numero della rivista «Incontri» (a.
II, n. 3, ed. Polistampa). Il saggio prende le mosse da un’indagine ISTAT del 2006, secondo cui il 14,3% delle donne ha subito nell’arco della vita almeno una violenza fisica o sessuale all’interno della relazione di coppia, e il 24,7% fuori dal matrimonio (il più delle volte dall’ex partner). “Leggendo i casi di cronaca”, scrivono gli autori, “può sembrare che questo sia un problema che riguarda gli altri, individui molto diversi da noi e caratterizzati in modo determinato, persone malate di mente, alcolizzate, magari parte di minoranze etniche, comunque nessuna persona che conosciamo.
La realtà è un po’ diversa: gli studi ci indicano che tra i perpetratori di violenza domestica, il numero di coloro che hanno problemi mentali ed abuso di alcol o altre sostanze è esiguo, come pure di coloro che hanno precedenti penali”. Un dramma, dunque, molto vicino, anche se spesso invisibile, e i cui numeri sono impressionanti: “circa 170 donne sono uccise ogni anno dentro la trama delle relazioni sentimentali o familiari, per ognuna di esse, sono migliaia quelle maltrattate, violate o costrette a vivere nella paura” di uomini che vivono accanto a loro, e che le odiano. Gherardo Del Lungo