Firenze, 15 settembre 2010- Socialità, accessibilità e sostenibilità. Questi gli elementi che caratterizzano il turismo sociale, tema al centro del volume di Barbara Bennati, pubblicato da Cesvot in “Briciole” (n. 26, luglio 2010, pp. 86). Il libro nasce da un progetto di formazione sostenuto da Cesvot e promosso dall’associazione Socialnet di Arezzo, in collaborazione con Auser, Acli Solidarietà, Oasi, Cna Pensionati e Centro di Aggregazione Sociale Fiorentina. Il volume, oltre a ripercorrere la storia e la normativa del turismo sociale, offre una panoramica aggiornata del fenomeno soffermandosi sui principali attori e sulle esperienze più significative in Italia e in Toscana. Il turismo sociale è un turismo strettamente connesso al mondo dell’associazionismo e del non profit.
Secondo il 2° Rapporto sul turismo sociale ed associato, nel 2009 in Italia sono state un 1 milione e 126mila le vacanze effettuate attraverso circuiti ‘sociali’: Cral aziendali, dopolavori, parrocchie, scuole, circoli, comuni, associazioni, cooperative e imprese sociali. Il 21,7% delle vacanze sono state promosse da associazioni culturali, il 18,6 da parrocchie e il 5,8 da associazioni sportive. Un “turismo per tutti”, “senza barriere”, attento alla dimensione sociale e relazionale che, come ci racconta Barbara Bennati, lo scorso anno ha coinvolto 231mila ragazzi e 261mila over 65.
Un turismo, dunque, dai numeri importanti anche dal punto di vista economico. Ogni anno, infatti, può contare su un bacino di 3 milioni di persone ed una portata economica stimata in circa mille milioni di euro. Una parte importante del libro è dedicata ad alcune esperienze e buone prassi: dai Buoni Vacanze Italia al circuito degli Ostelli della Gioventù, dalle case per ferie al turismo ecosostenibile. Tra le numerose esperienze toscane, il volume si sofferma su due esperienze aretine: la Rete Aretina di Turismo Sociale, promossa dalla Coob, che coinvolge 7 strutture, tra strutture ricettive e punti ristoro e il progetto di turismo per persone con disabilità psichica, promosso dal gruppo Sirio e dall’associazione Vivere Insieme.
E poi il progetto regionale Nettur-Network per il turismo accessibile in Toscana e a Firenze l’Ospitale delle Rifiorenze promosso dall’associazione Mani Tese. Infine la Casa Sollievo della Croce d’Oro di Ponte a Ema, il progetto Equal Pist realizzato nella provincia di Siena e l’Osservatorio per il turismo sostenibile dell’Università di Siena.