Firenze, 14 settembre 2010- «Ciascuno faccia la sua parte» ripete l'assessore alle finanze, al bilancio e al rapporto con gli enti locali, on. Riccardo Nencini. Ed è un po' il concetto al centro del suo intervento stamani al meeting sulla manovra finanziaria del governo e sugli effetti sui bilanci comunali e i servizi organizzata a Firenze dall'Anci Toscana, l'associazione dei Comuni. «Per far fronte alla crisi e alle minori risorse che ci saranno a causa dei tagli del governo – spiega Nencini - , ma anche per combattere l'illegalità e recuperare con ancora migliori risultati quote crescenti di evasione fiscale, occorre fare sistema.
La Regione si è mossa, ma non basta. Ed occorre che tutti facciano la loro parte». L'assessore ha invitato in particolare gli enti locali ad una collaborazione su quattro punti: sulla lotta all'evasione fiscale e la costruzione di un patto di stabilità territoriale regionale, sull'osservatorio sul federalismo fiscale che la Regione ha deciso di costituire per dare forma ad un'idea toscana di federalismo, e sulla riforma degli enti di secondo grado e i servizi, che si accompagna al superamento delle Comunità montane.
Per migliorare la lotta all'evasione fiscale la Regione ha firmato un accordo con l'Anci, che prevede che ai Comuni che forniranno informazioni utili resti la metà dei tributi recuperati. Finora l'anno sottoscritto in trentotto. L'assessore ha invitato le amministrazioni comunali che ancora non lo hanno fatto, ad aderire. Poi ha ricordato le conseguenze dei tagli del governo sul bilancio della Regione: 700 milioni in due anni, più dellla metà girati agli enti locali, oltre un miliardo se si considerano anche i trasferimenti diretti del governo agl enti locali.
«Di questi siamo riusciti finora a recuperare 140 milioni, razionalizzando la spesa e contenendo eventuali s prechi. Ma siamo ben lontani dai 320 milioni che dal governo non arriveranno più. Non aumenteremo comunque le tasse, che in Toscana, almeno quelle regionali, sono le più basse d'Italia». La giunta presenterà la propria proposta di bilancio per il 2011 tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre. “Il nostro giudizio sulla manovra economica resta fortemente critico, ma non si può negare che il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri sul federalismo municipale sia per i comuni un primo risultato positivo.
L’ANCI continuerà il proprio impegno nel tavolo di confronto con il Governo, per far sì che ogni passaggio venga discusso, in modo da ottenere risultati che consentano ai Comuni di garantire e aumentare i servizi ai cittadini”. Così il sindaco di Livorno e presidente di Anci Toscana Alessandro Cosimi ha chiuso i lavori della mattinata del VIII meeting formativo "La Manovra Finanziaria 2011, gli effetti su bilanci comunali e servizi”, promosso da Anci Toscana in collaborazione con ANCI, che si svolge oggi a Firenze.
L’incontro, che vede la partecipazione di oltre 200 tra amministratori locali ed esperti, prende in esame le principali novità per gli enti locali contenute nel decreto legge 78/2010, convertito con legge n. 122 del 30 luglio 2010: gli aspetti economico-finanziari, l’ordinamento degli enti locali, il personale. Una manovra su cui ANCI ha espresso fin dall’inizio parere negativo, perché va a incidere soprattutto sugli enti locali nonostante, a fronte del deterioramento dei conti delle altre amministrazioni, i Comuni registrino un costante miglioramento del proprio saldo di bilancio, con un trend positivo di +3,3 mld di euro dal 2004 al 2009.
Gli effetti cumulati di questa manovra e delle precedenti - secondo stime ANCI/Ifel - determinano un impatto sulle finanze comunali che, nel 2012, vale mediamente 120 euro per abitante, una cifra destinata a crescere se, com’è verosimile, anche le Regioni scaricheranno sui Comuni una quota dei tagli dei trasferimenti statali subìti a loro volta. Secondo ANCI per assicurare i servizi essenziali i Comuni saranno costretti ad aumentare le tariffe; anche gli interventi di sostegno alle famiglie subiranno una contrazione, così come gli investimenti, che diminuiranno di un altro 12% nel prossimo triennio.
Se il giudizio dell’Associazione dei comuni sul provvedimento resta critico, questo non impedisce al presidente di Anci Toscana di intravedere alcuni aspetti positivi nel testo dei due decreti attuativi su federalismo municipale e fabbisogni standard: “Ci troviamo davanti ad un passaggio importante purché realizzi una reale e maggiore autonomia finanziaria per i Comuni - commenta Cosimi - ma è solo l’inizio di un percorso, con il quale si torna a conferire ai Comuni autonomia e potere decisionale anche nel rapporto fiscale con i cittadini.
In particolare, con il federalismo municipale, i Comuni potranno avere un quadro di risorse certo, costante e legato direttamente al territorio”. (ob)