PRATO– Mercoledì 8 settembre, dalle 20,30 da Piazza del Comune sfilerà per le strade del centro il 42° Corteggio Storico che si concluderà in piazza del Duomo intorno alle ore 22,30 con l'Ostensione della SS. Cintola dal Pulpito di Donatello. Come da tradizione per l'8 settembre, piazza del Comune sarà addobbata con piante e alle finestre del Palazzo Comunale verranno apposte bandiere e drappi per significare la giornata di festa. “Anche i cinesi, con i rappresentanti delle altre comunità di immigrati che vivono a Prato, devono partecipare al corteggio storico che si celebra l’8 settembre.
La festa della Madonna della fiera deve diventare la festa di tutti”. E’ l’appello che lancia il presidente della Provincia di Prato, Lamberto Gestri, con una lettera aperta scritta alla vigilia della festa più importante dei pratesi. Non una provocazione ma l’invito, forte, a cambiare marcia e accelerare sulle iniziative di integrazione. Un invito per tutti. La Provincia ha organizzato per la mattinata dell’8 settembre un momento di incontro a Palazzo Buonamici con i rappresentanti delle diverse comunità.
Non solo. Gestri invita alla partecipazione al corteggio della sera. “Dietro i nostri gonfaloni, nelle vie e nelle piazze , ci sia spazio e accoglienza per tutti. Non mi interessano le folle, è importante una presenza significativa, è il gesto che conta”, afferma. Nel suo appello il presidente della Provincia lancia un messaggio articolato. “Non è più rinviabile un ragionamento forte, vero, culturalmente solido sulla presenza degli immigrati che vivono a Prato – sostiene - E’ un dovere per le istituzioni dare indicazioni di marcia.
Siamo a un bivio: ci chiudiamo e condanniamo il territorio alla decadenza oppure riusciamo a far diventare la presenza degli immigrati un valore e una opportunità”. “Dobbiamo prendere consapevolezza che non è più possibile, e soprattutto non è più intelligente, rinviare anche d’un solo giorno quella necessaria integrazione economica capace di mettere a lavorare a stretto contatto i pratesi e i cinesi – afferma - Mentre l’Europa e il mondo si aprono agli investimenti cinesi, sarebbe antistorico se la nostra città non riuscisse ad approfittare della presenza di una così grande comunità cinese sul suo territorio per creare un clima di collaborazione nuovo, basato ovviamente sia sul rispetto totale delle nostre leggi sul lavoro, sia sul parallelo rispetto per chi viene da lontano”.
E’, dunque, in gioco il rilancio della società e dell’economia pratese. “La voglia di scommettere sul futuro deve prevalere sulla paura di chi è diverso e sulla nostalgia di un passato che è stato bello ma non può ritornare – sostiene Gestri - Al primo posto dobbiamo mettere la ricerca dello sviluppo, del lavoro e delle opportunità per i giovani, la concretezza di iniziative rivolte alle famiglie e alle persone che vivono i disagi di questa fase di cambiamento”. Corteggio storico L'antica e celebre Fiera di Prato ha il suo culmine l'8 settembre, Festività della Madonna, a ricordare una tradizione che ha le proprie radici nel Medioevo.
È una festa civile e insieme religiosa, le manifestazioni per l'8 settembre resistono alle difficoltà del momento e alle trasformazioni nel corso del tempo. La Fiera e il Settembre pratese sono la testimonianza di un'identità a cui la città rimane fedele, pur nel suo continuo rinnovarsi. L'8 settembre i gruppi in costume attraversano le vie del centro città per raggiungere piazza Duomo, dove si incrociano i valori laici e religiosi, simbolicamente rappresentati dalle tre chiavi (due di proprietà del Comune ed una della Diocesi).
Le chiavi aprono e chiudono lo scrigno della Sacra Cintola, la reliquia la cui Ostensione chiude, ormai da secoli, i festeggiamenti per l'8 settembre. Un rituale che mantiene inalterata la sua carica simbolica e che si ripete a testimoniare l'unità della comunità pratese. La festa della Madonna della fiera e civile e religiosa insieme, e per molti versi rafforza il valore della capacità imprenditoriale dei pratesi. “L’8 settembre celebra la fortuna di una comunità laboriosa che fin dalle sue origini non ha avuto paura a misurarsi con il mondo – conclude il presidente nel suo appello - La Sacra cintola, arriva dall’Oriente, da Gerusalemme.
E’ il prezioso dono che la straniera Maria porta in dote quando sposa il mercante pratese Michele Dagomari. Una storia emblematica e attualissima. Ripartiamo da qui”.