Per la XVI edizione del Valdarno Jazz Summer Festival, diretto da Daniele Malvisi e Gianmarco Scaglia, penultimo appuntamento venerdì 30 luglio alle 21:30 a Terranuova Bracciolini (piazza Liberazione, ingresso libero) con il sax inconfondibile di Dave Schnitter, ex Jazz Messengers di Art Blakey, a capo di un quartetto italo/americano imperdibile. Il Dave Schnitter Quartet ha il sound di New York, e Dave Schnitter è l’instancabile “unsung hero” del grande jazz americano dagli anni 70 a oggi: in questo appuntamento sarà accompagnato da una ritmica di eccezione composta dalla sua batterista newyorkese Elisabeth Keledjian, e dagli eccellenti italiani Daniele Gorgone al pianoforte e Massimiliano Rolff al contrabbasso.
In repertorio brani dei Jazz Messengers, originali di Schnitter e jazz standard, in una rilettura autentica e straordinariamente energica. Schnitter è nato a Newark (New Jersey) nel 1948, ed ha un eccellente passato di tour e incisioni con personaggi di spicco del jazz mondiale, tra cui Freddie Hubbard, Kenny Barron, Bobby Hutcherson e soprattutto gli Art Blakey's Jazz Messengers in cui ha militato dal 1974 al 1979. La sua incisività nell’album “In walked Sonny” dei Jazz Messengers è stato uno degli elementi che hanno riportato l’ensemble di Art Blakey ai massimi livelli con l’avvento di Winton Marsalis.
Schnitter è ascrivibile al filone dei saxofonisti hard-bop, dominatore assoluto della tecnica, costantemente alla ricerca della resa ritmica dei brani attraverso passaggi propedeutici alla successiva evoluzione armonica. La XVI edizione del Valdarno Jazz Summer Festival si chiude domenica 1 agosto con il concerto da non perdere del pianista caraibico Danilo Perez (Wayne Shortet 4tet), che con il suo quartetto, probabilmente uno dei quartetti più coraggiosi e dinamici dell’attuale panorama jazz mondiale, presenta “In Providencia”, cocktail di swing, blues e ritmi latini (Montevarchi, Piazza Varchi, ore 21:30, ingresso libero).
Danilo Perez (Panama, 1966) è uno straordinario pianista e compositore, tra i musicisti più influenti e dinamici del nostro tempo. La sua impronta originale di jazz pan-americano gli è valsa l’attenzione di un pubblico sempre più numeroso ed entusiasta. In questa nuova avventura Danilo Perez, già membro stabile del Wayne Shorter 4tet, si aggiunge l’eclettico percussionista Jamey Haddad, che tiene il ritmo sul tamburello, il triangolo ed altri strumenti più particolari e stravaganti.
Haddad, che ha collaborato con artisti del calibro di Esperanza Spalding, Joe Lovano e Paul Simon, è una fucina di effetti percussivi, alcuni adattati per l’occasione come un tamburo unito a delle maracas, oltre a djembe e la kanjira, una percussione indiana della famiglia dei tamburelli. Una certezza è anche il batterista Adam Cruz che ha la rara dote di non sovrastare mai i suoi colleghi ed il bassista Ben Street col suono pieno e avvolgente del suo contrabbasso. "Volevo che questo album fosse come una risposta alle domande di un bambino, quando ci chiede 'Cosa state facendo per impedire che il mondo scompaia? Cosa rimarrà a noi? Che cosa avete fatto per il futuro?' - dice Perez -.
La parola providencia, provvidenza, ha molte connotazioni. La mia preferita è quella che significa: essere preparati per il futuro, essere preparati per l’ignoto". La musica di Providencia parla di quella preparazione e di tutto ciò che essa implica. Da scoprire.