Cinque milioni per garantire liquidità alle imprese dell'indotto, con l'auspicio che da qui a dicembre le commesse alle acciaierie Lucchini di Piombino riprendano a camminare. E con le commesse, appalti e pagamenti. Cinque milioni affinchè alle aziende, che contano 800 dipendenti e che si aggiungono ai 2100 dello stabilimento, le banche possano concedere fidi e prestiti, garantiti a questo punto dalla Regione. Lo ha deciso oggi la giunta regionale, dopo un vertice istituzionale che si è svolto stamani e a cui ha partecipato Fidi Toscana, la finanziaria di cui la Regione è socio di maggioranza, il presidente della Provincia di Livorno Giorgio Kutufà e il sindaco del Comune di Piombino Gianni Anselmi.
Lunedì prossimo la giunta adotterà la delibera che ufficializzerà la nascita del nuovo fondo, gestito da Fidi Toscana. Tecnicamente funzionerà come gli altri fondi di garanzia messi in campo dalla Regione da febbraio dell'anno scorso per fronteggiare la crisi economica: 60 milioni, tra liquidità e investimenti, che finora hanno permesso di far fronte alle richieste di circa cinquemila imprese toscane e di coprire finanziamenti delle banche per oltre un miliardo e mezzo, di cui 800 milioni già garantiti ed erogati.
"I cinque milioni stanziati adesso serviranno in prima battuta per le imprese dell'indotto della Lucchini. Saranno un sostengo per il credito a breve – spiegano il presidente della Toscana Enrico Rossi e l'assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini -. Ma potranno in futuro essere utilizzati anche per altre situazioni di crisi". Sulla Lucchini e il suo indotto la giunta ha avuto un incontro anche con Confindustria e con alcuni dirigenti dell'azienda siderurgica.
Domani l'assessore Simoncini sarà inv ece a Piombino per una riunione con la Cna e la Confabi di Livorno, l'associazione dei piccoli industriali. "«Abbiamo chiesto alle banche di attivare tutti gli strumenti già previsti per allungare il rientro delle aziende dai debiti - ricordano ancora Rossi e Simoncini – e il 3 agosto, a Livorno, ci rivedremo di nuovo con le banche, Confindustria, Confabi e Cna". Intanto stamani il presidente della Toscana ha ricevuto la telefonata dell'ambasciatore russo in italia Alexej Meshkov, che gli ha confermato di aver trasmesso al premier russo la lettera inviata nei giorni scorsi da Rossi e di aver ricevuto conferma dal capo del governo Dimitri Medvedev che si interesserà per una soluzione positiva delle acciaierie Lucchini parlando direttamente con Mordashov.
Il patron della Severstal intanto ha per ora congelato la vendita della Lucchini e annunciato una ricapitalizzazione di 100-120 milioni. Il prossimo appuntamento sarà il 3 agosto, quando Alexey Mordashov sarà a Piombino per presentare il piano industriale e incontrerà il presidente Rossi, assieme ai rappresentanti di Comune e Provincia. L'azienda è indebitata con le banche per 770 milioni: colpa della congiuntura sfavorevole, che la porta sotto il punto di pareggio. Ma lo stabilimento di Piombino è specializzato nella produzione di acciaio sofisticato, con commesse promettenti da parte delle ferrovie di Stati Uniti, Canada, Medio-Oriente ed Est - questi i principali mercati di esportazione - e gli appalti potrebbero dunque tornare presto a correre.
E con loro la ripresa produttiva degli impianti. di Walter Fortini