Il ministro dello Sviluppo si dimette dopo la bufera giudiziaria che lo vede coinvolto nell'inchiesta sugli appalti per le grandi opere: "Non posso sospettare di stare in una casa pagata da altri". Dopo le dimissioni di oggi del ministro alle attività produttive Claudio Scajola, il presidente della Regione Enrico Rossi ha inviato una lettera aperta al presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Questo il testo del messaggio: «Oggi il ministro Scajola, costretto alle dimissioni, ha lasciato il governo.
Esce dall'esecutivo senza aver mai trovato il tempo di onorare l'impegno, preso a suo tempo con questa amministrazione regionale, di venire in Toscana per conoscere i problemi dei nostri distretti industriali. Un appuntamento al quale le istituzioni e il mondo produttivo toscano tenevano moltissimo, ma che evidentemente non stava altrettanto a cuore al ministro, che nella sua agenda non ha mai trovato posto neanche per la gravissima crisi che ha colpito la città di Prato. Troppo impegnato, o forse troppo distratto – prosegue il presidente - nel febbraio scorso il ministro Scajola non è riuscito ad essere presente all'incontro, da lui convocato presso il suo ministero, sulla cessione della ex-Lucchini di Piombino.
Eppure era in discussione il futuro del secondo polo siderurgico nazionale, una questione di grande interesse non solo per la Toscana e i toscani, ma anche per la siderurgia italiana. Non rimpiangeremo il ministro Scajola. Mi auguro però che la storia, davvero infelice, dei suoi rapporti con la Toscana, così diversa da quella di altri importanti membri del governo che lei presiede, possa invitarla ad una riflessione attenta sulla scelta del successore. Non solo in Toscana, ma in tutte le Regioni italiane c'è bisogno, in un ministero strategico come quello delle attività produttive, di un interlocutore forte e affidabile con il quale lavorare alla ripresa economica del paese, in uno spirito di vera collaborazione istituzionale. Per la persona che lei, caro Presid ente, sceglierà per questo importante incarico - conclude il presidente Rossi - sono aperte le porte della Toscana.» di Alessandro Federigi