Martedì la Finanziaria sarà sottoposta al voto di fiducia alla Camera dopo essere passata al Senato con lo stesso sistema. Con il sì del Senato alla fiducia sulla manovra si era chiuso il primo decisivo passaggio parlamentare per il decreto di correzione dei conti italiani. Un intervento da circa 25 miliardi di euro necessario per mantenere gli impegni con Bruxelles sul deficit. Una manovra pesante, riconosciuta da tutti come necessaria per mettere al riparo l’Italia da ulteriori turbolenze finanziarie, ma contestatissima fin dalla sua approvazione in Consiglio dei ministri il 25 maggio scorso.
In trincea, in primis, i governatori che hanno protestato duramente contro i pesanti tagli alle Regioni, arrivando a minacciare la restituzione allo Stato di deleghe importanti, dai trasporti all’ambiente. “In buona sostanza - dichiara Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana - ci troviamo di fronte ad una manovra che arrecherà sicuri danni alla montagna. Il mio augurio prosegue Giurlani - è che la Camera possa rivedere alcune norme. Almeno questo è quanto abbiamo richiesto come Uncem ai parlamentari Amici della Montagna che si sono impegnati a portare le nostre istanze alla Camera”. Giurlani spera che pesi anche il giudizio dei Prefetti ai quali era stato sottoposta la “questione montagna” e che avevano condiviso le preoccupazioni. Intanto domani a Firenze, presso la sede dell’Uncem, ci sarà una riunione con Ermete Realacci per mettere a punto alcune richieste da avanzare al Governo alla vigilia del voto di fiducia.