Quote latte: gli agricoltori toscani scendono in piazza a Montecitorio

"Non si tratta - afferma Giordano Pascucci presidente Cia Toscana - di una scelta causale. La manifestazione si terrà, infatti, in concomitanza della discussione alla Camera della manovra finanziaria, appena approvata dal Senato".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 luglio 2010 16:09
Quote latte: gli agricoltori toscani scendono in piazza a Montecitorio

Ormai per le imprese agricole è “allarme rosso” e gli agricoltori toscani della Cia scendono in piazza per protestare, direttamente davanti a Montecitorio. La situazione è drammatica. I costi produttivi, contributivi e burocratici sono alle stelle – sottolinea la Cia Toscana -, i prezzi praticati sui campi sono da tempo in crollo verticale, i redditi sono sempre più falcidiati. Così decine di produttori rischiano di chiudere le proprie aziende in tutta la regione. C’è l’impellente necessità di interventi urgenti e concreti in grado di garantire una “boccata d’ossigeno” ai tanti agricoltori che oggi operano in grave affanno.

Ed è per questa ragione che la Cia Toscana, insieme alla Cia nazionale e regionali, ha deciso lo stato di mobilitazione che avrà il suo primo importante appuntamento domani giovedì prossimo 22 luglio a Roma, in piazza Montecitorio, davanti alla Camera dei Deputati, dove centinaia di imprenditori agricoli daranno vita ad un grande sit-in di protesta per reclamare una maggiore attenzione verso i loro problemi dal governo e dal mondo politico. "Non si tratta - afferma Giordano Pascucci presidente Cia Toscana - di una scelta causale.

La manifestazione si terrà, infatti, in concomitanza della discussione alla Camera della manovra finanziaria, appena approvata dal Senato". In particolare, la Cia chiede: la proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali (in scadenza il prossimo 31 luglio) per le imprese che operano nelle zone svantaggiate e di montagna e che utilizzano manodopera (proroga che, tuttavia, deve essere propedeutica ad una riforma tesa a ridurre i costi contributivi a tutte le aziende agricole); la reintroduzione del “bonus gasolio” per le serre e che deve essere esteso a tutta l’imprenditoria agricola; il rispetto delle legalità e la salvaguardia degli allevatori che sono stati alle regole nel contesto delle quote latte.

"E’ vergognoso – dice Pascucci - che in questi anni si siano trovati 1,7 miliardi (a spese dei contribuenti italiani) per pagare le multe delle quote latte che i soliti furbi si sono ben guardati dal versare e per l’agricoltura, che sta vivendo una crisi drammatica, non si è riusciti a reperire un solo centesimo con la manovra finanziaria". Il settore vive una delle crisi più difficili degli ultimi trent’anni. E’ assurdo – prosegue la Cia Toscana - che nei confronti degli agricoltori continui ad esserci un assordante silenzio.

Il settore primario ha, invece, bisogno di strategie ben diverse. Di misure che diano reali sostegni agli imprenditori e valorizzino il ‘made in Italy’. Provvedimenti in grado di assicurare nuovi margini di manovra per le aziende. In due anni le misure del governo non danno alcuna risposta. "Ecco perché - conclude Pascucci - torniamo a mobilitarci. Vogliamo un’immediata svolta". La foto è tratta dall'album di Teo's photo su Flickr.

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