"Prima di esprimere la vostra posizione sulla manovra, venite con noi a verificare le condizioni pietose nelle quali versa il nostro raccordo autostradale. Se lo renderete a pagamento aggraverete le sue prospettive già inaccettabili. E a subirne le conseguenze saranno, come al solito, i cittadini, colpiti dall’ennesima tassa iniqua". I sindaci del Chianti fiorentino, senese e della Valdelsa ribadiscono il loro no all’articolo 15 del Decreto-Legge n. 78 "Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica" del 31 maggio 2010.
Ancora una volta e con un’azione concreta. Dopo il presidio allestito al casello della Firenze-Certosa gli amministratori comunali scrivono ai parlamentari per invitarli a riflettere sul provvedimento contenuto nella manovra, prossima al voto. Sulle scrivanie elettroniche di centinaia di senatori e deputati è arrivata in questi giorni una lettera con le voci di protesta dei primi cittadini toscani e le loro richieste di ascolto. "Consideriamo questo provvedimento - scrivono - una vera e propria forma di tassazione indiretta.
Una tassa di accesso all’area Chianti fiorentino e senese che graverà su tutti i pendolari: studenti, lavoratori, artigiani ed in generale piccole e medie imprese. Una scelta che davvero non comprendiamo, considerate le conseguenze drammatiche che possono riflettersi sul mondo del lavoro, le classi sociali più deboli e la mobilità dell’area fiorentina". I sindaci mettono poi l’accento sulle pessime condizioni della viabilità. "La Firenze-Siena - proseguono - rappresenta una delle principali vie di collegamento della Toscana, al servizio delle più significative aree industriali chiantigiane e valdelsane.
Nonostante questo, il raccordo autostradale è privo di corsia d’emergenza; ha un fondo stradale dissestato; lo stato della manutenzione è pessimo; alcuni tratti, specie quelli in corrispondenza delle gallerie, sono pericolosi per la sicurezza; le code in entrata e in uscita sono frequentissime a causa della ristrettezza della carreggiata". "Vi sembra giusto aggravare - continuano - la situazione facendo pagare ai cittadini e ai lavoratori che vi transitano una gabella? Evidenziamo anche l’iniquità di tassare indiscriminatamente, colpendo tutti i veicoli in entrata e uscita che usufruiscano o non del raccordo autostradale Firenze-Siena.
Sappiamo bene infatti che una parte non lo userà (ad esempio chi è diretto verso Firenze o Impruneta). Dunque, prima di esprimere la vostra posizione sulla manovra, l’invito che vi rivolgiamo è quello di verificare personalmente le ragioni di questa lettera".