Il parco della piana tra Firenze e Prato? "Una sorta di 'Central park' della futura città metropolitana – dice l'assessore all'urbanistica e al governo del territorio della Toscana, Anna Marson -, il parco di una città metropolitana di cui riconsiderare la trama territoriale come risorsa multifunzionale e dunque anche economica". A Villa Montalvo a Campi Bisenzio giovedì e venerdì si è svolto il laboratorio progettuale sul futuro parco della piana. "Dobbiamo passare da una conurbazione priva di qualità complessiva a una vera città metropolitana dal cuore verde" ha detto l'assessore aprendo oggi, sempre a Villa Montalvo, la presentazione pubblica degli esiti.
"Il territorio della piana fiorentina, dove vive quasi un milione di persone (quasi un quarto di tutta la popolazione toscana), è smembrato da un insieme di infrastrutture che non ha eguali – dice -. Fra questi insistono brandelli di campagna residua troppo spesso visti da chi non vive nella piana come spazi vuoti da riempire". La riconnessione e qualificazione del territorio rurale (come già proposto da anni dall'Associazione Parco agricolo di Prato), e degli altri spazi aperti ancora esistenti "sono essenziali – prosegue l'assessore - non solo per la qualità della vita di chi vive in quest'area, ma anche per dare un'immagine civile alla vera porta di accesso a Firenze, e nuova attrattività alle attività produttive che vi insistono". Oltre a sindaci, cittadini e associazioni locali alla presentazione a Campi Bisenzio sono intervenuti anche il garante per la comunicazione Massimo Morisi, che ha presentato le tappe future del progetto di partecipazione sul Parco della Piana, e il rettore dell'università di Firenze, Alberto Tesi.
L'assessore Marson e alcuni tecnici comunali hanno illustrato le carte prodotte dal lavoro condiviso di un folto gruppo di tecnici degli otto Comuni della Piana, delle Province di Firenze e Prato, del Consorzio di bonifica, delle Soprintendenze, oltre che di funzionari regionali. Lo schema di progetto, che si basa su un'intuizione di lunga data e che ha un percorso già avviato alle spalle, ha subito in questi giorni una forte accelerazione e costituirà, come ha annunciato l'assessore Marson, la base per l'integrazione al Piano di indirizzo territoriale (Pit), che sarà deliberata dalla Giunta regionale lunedì prossimo.
Tre i grandi temi su cui si è lavorato per ricostruire una trama smembrata da asfalto e cemento: le connessioni ecologiche, l'agricoltura e la mobilità alternativa, puntando sull'integrazione fra mobilità ciclabile e trasporto pubblico ferroviario. Il laboratorio, guidato e voluto dall'assessore Marson, è stato "un'occasione importante – ha detto ancora Marson - di lavoro comune con tecnici molto preparati che per la prima volta si sono confrontati aldilà dei confini strettamente comunali su un territorio che con le nuove adesioni al progetto si è ampliato fino a circa 7.000 ettari".
In questi giorni ha chiesto infatti di aderire anche un nono comune, Lastra a Signa.