Domani, martedì 20 luglio, è una giornata decisiva per il futuro della storica azienda fiorentina Seves. Si riunirà il tavolo regionale e l'assessore al Lavoro della Provincia di Firenze auspica "che sia trovata una soluzione", rispondendo a tre domande d'attualità di Rifondazione comunista, Lega Nord e Pdl, nonché a un'interrogazione sempre del Pdl. "Il tavolo provinciale - spiega Simoni - ha lavorato in questi mesi di fronte alla riaperta discussione del forno fusorio, sparito dagli accordi e tornato necessariamente protagonista per supportare la volontà espressa dall'azienda di rimanere sul territorio e quindi di non delocalizzare, volontà ribadita il 21 giugno dall'amministratore delegato della Seves nell'incontro tenutosi presso la Regione Toscana".
La Provincia ha messo a disposizione moduli formativi concordati con azienda e lavoratori già a partire dalla fine di agosto. La Regione da parte sua ha coinvolto Fidi Toscana che ha aperto un tavolo di confronto con l'azienda per valutare la possibilità di sostegno alla ripresa produttiva. "E' in corso in questo momento la trattativa tra le parti - continua l'assessore - e tutti ci auguriamo che l'accordo finale possa garantire un futuro certo alla Seves di Firenze e la salvaguardia del maggior numero possibile di posti di lavoro.
Sono abituata a commentare gli accordi quando sono stati firmati e a lavorare per dare il contributo che mi spetta fino a quel momento". Per Andrea Calò (Rifondazione comunista) "la cautela va espressa verso la proprietà della Seves che ha presentato un piano di ristrutturazione e non un piano industriale". "Con una linea sola di produzione - lamenta Marco Cordone (Lega Nord) - la Seves non andrà avanti. Sono in ballo 400 posti di lavoro tra Firenze, Avellino e Torino".
Nicola Nascosti (Pdl) invita a coinvolgere Confindustria che si è tenuta fuori finora dalla trattativa. Isi ex Electrolux Assemblea pubblica il 28 luglio alla quale sono state invitate le istituzioni. "La Provincia continua ad essere molto attenta a tutti gli aspetti della vicenda", spiega l'assessore al Lavoro Elisa Simoni. L'incontro del 12 luglio al Ministero è stato cancellato perché occorrono ulteriori verifiche sugli assetti societari e sul piano industriale.
Quando saranno stati acquisiti questi elementi da parte ministeriale, l'incontro verrà rifissato. L'azienda ha preso l'impegno di fornire ai sindacati informazioni esaustive entro la fine di luglio. Per quanto riguarda la richiesta di cassa integrazioni ordinaria per ulteriori 13 settimane, essa rientra nel pacchetto di Cassa ordinaria, concordato tra le parti. Per parte sua la Provincia aprirà il bando sulle imprese in crisi. "Esprimiamo preoccupazione per il comportamento che il Ministero delle Infrastrutture ha scelto di tenere nel rimandare l'atteso incontro sul piano industriale - commenta il capogruppo di Rifondazione comunista Andrea Calò -.
I tempi assunti dal Governo, che deve essere incalzato dalla Provincia e dalla Regione, sono scandalosamente lenti e contrastano con la necessità di arrestare la pesante precarizzazione e incertezza all'interno dello stabilimento. Così come non convince fino in fondo l'atteggiamento assunto dalla proprietà che ignorando le attenzioni delle istituzioni continua a tenere un profilo basso e a nostro giudizio irresponsabile. Rifondazione comunista, nel sostenere appieno le rivendicazioni dei lavoratori, parteciperà all'assemblea del 28 luglio" "Il gruppo Pdl della Provincia sarà a fianco ei lavoratori all'assemblea pubblica indetta per il 28 luglio - spiega la consigliera del Pdl Erica Franchi -.
Vigilerà affinché tale vicenda, che presenta fino ad adesso numerose ombre, si risolva nell'interesse primario dei lavoratori e delle loro famiglie e del tessuto economico del territorio provinciale. Condividiamo e sosteniamo l'opera del Governo che, a differenza della Regione Toscana, bene ha fatto a volere approfondire sia il pregresso dell'iter sia gli assetti societari affinché si possa andare verso soluzioni efficaci nell'interesse dei lavoratori ed evitando il ripetersi degli errori del passato".