“Siamo preoccupati sui 'Cento luoghi' annunciati da Matteo Renzi a un anno dalla sua elezione come sindaco di Firenze e che saranno la base del piano strutturale. Quello che preoccupa è la mancanza di chiarezza sugli obiettivi che si pone questa giunta: se ne enunciano troppi e non si capisce quali sono, dove finisce il sogno e dove comincia la realtà". Così Francesco Bosi, dell'Udc, che aggiunge sulla questione dell'area di Castello: "Sembra che sia ben avviata la questione della seconda pista dell'aeroporto perché la Regione finalmente ha abbandonato il no pregiudiziale.
Nello stesso tempo però si continua a parlare di interventi urbanistici della proprietà e di cittadella viola. Ci sono troppe cose, non possono tutte convivere nella stessa area. Bisognerà fare qualche rinuncia. Quale? La risposta ancora non c'è". "Anche l'opzione 'Zero volumi' - aggiunge l'esponente centrista - mi sembra complicata viste le molte esigenze del territorio e va a scontrarsi anche contro i volumi voluti da Fondiaria. La questione tangenziale: Renzi ci trova d'accordo, andrebbe fatta.
Ma dov'è nel piano strutturale? Inoltre si parla di tante altre idee, come il piano antidegrado. Dove sono le risorse? A sentirlo parlare, sembra che Renzi ne abbia di illimitate. Ma sappiamo che non è vero, anzi sono limitatissime. Bisognerà dare allora delle priorità e fare economie. Ma dove intende farle? C'è poi la questione Tav: Renzi ha detto no alla stazione Foster, preferendo realizzarne una più vicina a Santa Maria Novella. Ci trova d'accordo. Ma a che punto è il rapporto con le ferrovie e il ministero dei trasporti? Come mai i lavori nell'area ex Macelli stanno andando avanti? Ho presentato in merito in Parlamento un'interrogazione.
Se Renzi vuole una mano in tal senso, ce lo dica e siamo pronti a dargliela". "È evidente che c'è un forte scarto tra l'immaginazione e la realtà nelle parole del sindaco di Firenze. Ora è arrivato il momento di un''operazione verità': invece di lanciare idee, sogni a getto continuo, bisogna mettere le carte sul tavolo e dire realmente cosa si vuol fare davvero e cosa invece realisticamente realizzare. Le forze politiche anche non di maggioranza, le categorie economiche, i sindacati, le associazioni, tutti coloro che vogliono bene a Firenze possono fare la propria parte, ma bisogna presentare loro un quadro di grande chiarezza” conclude Bosi.