Raddoppio della pista dell’Aeroporto fiorentino, Stazione Foster e collegamento con la stazione di Santa Maria Novella. Su questi temi Andrea Calò e Lorenzo Verdi, del gruppo di Rifondazione comunista in Consiglio provinciale, avevano chiesto un pronunciamento sulla posizione della Provincia. In Consiglio ha risposto la vicepresidente Laura Cantini, supplendo all'assessore alla Programmazione territoriale Marco Gamannossi. In relazione al raddoppio della pista dell’aeroporto fiorentino, non risulta ad oggi avviato alcun procedimento di potenziamento e/o modifica dell’orientamento della pista attuale.
Eventuali considerazioni potranno essere effettuate solo sulla base della presentazione ufficiale di una proposta. Ad oggi lo studio più completo a disposizione è quello dell'Università con le diverse ipotesi di pista. Quando vi sarà la proposta progettuale più ufficiale, sarà possibile esaminare il piano e valutare anche le modalità attraverso le quali adeguare lo strumento urbanistico provinciale. Circa la stazione Foster, il progetto definivo della nuova stazione è stato approvato nella seduta della conferenza dei servizi del dicembre 2003 tenutasi preso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, alla quale la Provincia ha partecipato.
Nel corso della conferenza, il Ministero dell’Ambiente ha ritenuto non necessario un nuovo procedimento di Valutazione di impatto ambientale. Circa il collegamento tra la stazione Foster e quella di Santa Maria Novella il 6 maggio del 2010 si è tenuta presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti una conferenza dei servizi sul progetto preliminare. La Provincia di Firenze ha partecipato a questa conferenza. Il progetto definitivo é in fase di redazione e la Provincia quindi ancora è in attesa di ricevere la documentazione tecnica per l’espressione dei pareri. "L'assessore - commenta Calò - non entra nel ragionamento che volevamo fare noi, tenendo la Provincia in una campana di vetro mentre si parla di scontri di posizione tra Comune di Firenze e Regione.
Quello che noi soffriamo all’interno dell’Amministrazione Provinciale è che si riflette nell’azione del governo locale e dell’interesse generale della Provincia un conflitto interno al Partito democratico. Per questo propongo una raccolta di firme per l'autoconvocazione del Consiglio provinciale su questi temi". Il capogruppo del Pdl Samuele Baldini fa notare che a fronte di un parere dell’Università ormai acquisito e di un confronto politico in atto, si registra invece "la totale assenza dallo scenario della nostra istituzione.
Non possiamo fare gli spettatori di ciò che viene già deciso". I consiglieri delle opposizioni hanno infine raccolto le firme per l'autoconvocazione del Consiglio. Cantieri fiorentini dell'Alta velocità e situazione di Arpat "Le prescrizioni imposte dall'Osservatorio ambientale per il nodo fiorentino dell'Alta velocità a garanzia dei cittadini e dei lavoratori devono essere rispettate": netta la posizione della consigliera provinciale del Pd Sara Biagiotti che ribadisce: i due cantieri fiorentini dell'Alta Velocità di Campo di Marte e degli ex macelli, oltre a quello dello scavalco di Castello, sono inseriti in un contesto urbano fortemente antropizzato, che ha necessità di un livello di attenzione molto alta.
E' necessario perciò "che tutti gli organi ed enti preposti alla rilevazione, controllo e verifica dei cantieri dell'Alta velocità (Arpat compresa) siano posti nelle condizioni di poter lavorare, a partire dall'Osservatorio ambientale che a settembre ha i suoi organismi in scadenza e per il rinnovo dei quali il ministero competente non sembra aver fatto sapere ancora nulla". Le grandi opere necessarie al nostro Paese "devono essere svolte con trasparenza, celerità e grande senso di responsabilità: mi auguro che il ministero dell'Ambiente provveda al rinnovo dell'Osservatorio a garanzia del corretto svolgimento dei lavori del nodo fiorentino". Con una mozione i consiglieri provinciali del Pdl intendono impegnare la Giunta della Provincia di Firenze ad ad attivarsi affinché l’Osservatorio ambientale in scadenza nel mese di settembre "possa continuare ad espletare le proprie attività, al fine di garantire una migliore tutela ambientale per tutta la durata dei lavori in modo da rispondere compiutamente a tutti gli interrogativi aperti in merito a tali complesse e delicate problematiche".
L’Osservatorio, proprio in ragione della rilevanza dei compiti che gli sono attribuiti sotto il profilo della tutela degli interessi ambientali, "era stato espressamente istituito per tutta la durata dei lavori e sino al termine previsto per la fase di monitoraggio", spiega il capogruppo Baldini. Nella mozione, firmata da Piergiuseppe Massai, Samuele Baldini e Massimo Lensi, insieme ad Erica Franchi, Salvatore Barillari, Filippo Ciampolini, Guido Sensi e Leonardo Comucci, si ribadisce come "l’attività dell’Osservatorio debba essere garantita per tutta la durata dei lavori e sino al termine previsto per la fase di monitoraggio".
Proprio nell’attuale fase di realizzazione degli interventi di tutela, mitigazione e compensazione ambientale connessi alla realizzazione delle opere del Nodo Ferroviario di Firenze, deve "essere garantita la piena operatività dell’Osservatorio ambientale, in qualità di organo preposto a verificare il rispetto degli obblighi assunti dalle parti e, nello specifico, la rispondenza degli interventi da realizzare alle specifiche prescrizioni tecniche".