Il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri, il coordinatore nazionale del partito Denis Verdini e il deputato Nicola Cosentino, sottosegretario all'Economia, sono indagati in un'inchiesta condotta dai pm romani per violazione della legge Anselmi, perché avrebbero creato una nuova P2 per condizionare le scelte della politica e pilotare nomine in concorso con Flavio Carboni. Dopo il coinvolgimento nell'inchiesta fiorentina sugli appalti per le cosiddette "Grandi Opere" (concorso corruzione), nuovi guai giudiziari per il capo della segreteria politica del coordinamento nazionale.
Secondo Italo Bocchino: "Penso che sarà costretto a dimettersi". I finiani chiedono le dimissioni di Verdini, che risponde con ira: "Contro me solo fango". Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl, è il più importante politico toscano del centrodestra. Nato a Fivizzano (MS) nel 1951, da giovanissimo si è trasferito a Campi Bisenzio con la famiglia. “Finalmente qualcuno ha il coraggio di dire le cose come stanno -interviene il consigliere comunale PdL e coordinatore provinciale di GenerazioneItalia Riccardo Sarra- È quanto ha fatto l’onorevole Italo Bocchino che, con la richiesta di dimissione dell’onorevole Denis Verdini da coordinatore nazionale del PdL, ha chiaramente indicato quale debba essere il faro che guida e indirizza l’azione politica del partito: trasparenza e limpidezza dei comportamenti.
In altre parole, come qualche giorno fa aveva sostenuto il presidente Gianfranco Fini, non si può più tollerare che anche il minimo sospetto di comportamenti non improntati alla massima correttezza possa sfiorare la classe dirigente del PdL. Indipendentemente dalle responsabilità penali, se ci sono, che accerterà eventualmente il magistrato, le responsabilità politiche in questa vicenda sono evidenti. Il ministro Claudio Scajola, del resto, si è dimesso per molto meno. Anche in Toscana e a Firenze, come evidenziano le cronache di questi giorni, il partito ha sofferto e soffre della inadeguatezza di una guida politica non solo non limpida sul piano dei comportamenti politici ma anche fallimentare sul fronte dei risultati elettorali.
Per evitare il rischio di una possibile implosione del PdL locale, come fa temere il ‘tutti contro tutti’ di questi giorni, è forse più opportuno che siano convocati con urgenza gli Stati Generali del partito e non si proceda, come se niente fosse accaduto, con nomine ai vertici locali improvvisate e punitive nei confronti dei dissidenti che forse possono essere accusati di ‘ingratitudine’, ma che almeno hanno la ‘dignità’ di farsi carico di denunciare una situazione ormai insostenibile.
Premessa necessaria alla ripresa di una azione politica unitaria alternativa alla sinistra non a parole ma sul piano programmatico e dei comportamenti è l’azzeramento dei vertici locali. Su queste basi GenerazioneItalia Firenze è pronta a lavorare per un nuovo PdL e per il recupero della perduta credibilità”.