"Sono circa 400, per lo più ragazzi - dichiarano i vertici della Rdb CUB di Firenze- ed operano nei servizi di assistenza educativa all'Handicap e disagio minorile, scolastica e domiciliare oltre ai servizi di pre-scuola, post scuola, servizi accompagnamento alunni, dipendenti di Cooperative che hanno vinto la gara di appalto dei comuni di Firenze, Scandicci e Sesto Fiorentino, operatori che non si vedono tutelati dal rapporto di lavoro che viene loro proposto" Ad illustrare la situazione è Silvia Gabbrielli della Rdb CUB: "Eravamo giunti ad un buon livello di dialogo e di concertazione con la precedente Amministrazione fiorentina, poi le elezioni hanno interrotto e stravolto il lavoro fatto" "Permane la problematica già denunciata - prosegue - mancanza di rispetto dei contenuti dei contratti individuali, relativamente al numero delle ore previste, e dell'orario di lavoro; in caso di assenza del bambino l'operatore subisce un taglio salariale, così avviene anche nel caso di soppressione del servizio, ad esempio per sciopero, gite scolastiche, occupazioni studentesche, o per la chiusura dei locali scolastici". "La chiusura dei locali - spiega anche la dottoressa Gabbrielli - come regolarmente pianificata nei mesi estivi, comporta inoltre che il personale, nonostante il contratto a tempo indeterminato, si ritrovi nella condizione di Disoccupazione di fatto ma non di diritto, ovvero priva di stipendio ma con l'inaccessibilità agli ammortizzatori sociali" "Non possiamo godere neanche la maternità - sottolinea una operatrice del settore - nei mesi estivi noi siamo operativamente, e purtroppo, umanamente, in stand-by" "Molti di noi hanno contratti a 14, 20 ore - le fa eco un giovane operatore - con la retribuzione di 7 euro lordi orari e per molti di noi è un parcheggio in cerca di sistemazioni migliori, però se il trattamento deve essere questo non vedo positività nel settore, che comunque necessita di personale e di attenzione da parte di tutti". "Altra nostra richiesta - ancora la rappresentante sindacale - è che il trattamento sia equiparato a quello dei lavoratori di pari mansione dipendenti dell'Ente committente, inoltre che l'attività svolta venga riconosciuta come titolo per l'assunzione nella pubblica amministrazione, attraverso anche la reinternalizzazione dei servizi" "Lanciamo nuovamente questo appello alle Istituzioni - conclude Gabbrielli - ricordando che non ci sono arrivate fino ad ora risposte né dalla Commissione Lavoro del Comune di Firenze, né dalla Direzione Decentramento, nonostante le promesse fatte" I prossimi passi annunciati sono quelli della lotta attraverso le forme comuni di rivendicazione dei diritti sociali quali lo sciopero territoriale di tutti gli addetti.
Il prossimo appuntamento della categoria è fissato per il 17 dicembre ed in quella sede verranno prese le decisioni in merito. di Antonio Lenoci