Firenze – “La Regione non fissa requisiti specifici o condizioni né ha poteri ispettivi perché il tutto è disciplinato da apposite leggi statati al cui rispetto è obbligatoriamente subordinata ogni attività edilizia”. Secca la risposta dell’assessore alla Casa Eugenio Baronti all’interrogazione del consigliere azzurro Paolo Marcheschi in merito alle “Irregolarità emerse nei lavori dei progetti relativi all’edilizia agevolata nel Comune di Firenze”. Irregolarità che nel testo sono riferite a “inosservanze delle norme antincendio e abbattimento di barriere architettoniche”.
“Occorre precisare – ha sottolineato Baronti – che ai sensi della legge n. 77 del 3 novembre 1998 (Riordino delle competenze in materia di edilizia residenziale pubblica), è di competenza regionale l’attività di controllo e vigilanza, anche in forma sostitutiva, sull’attuazione dei programmi, la congruità dei costi, l’utilizzazione delle risorse finanziarie”. I “doveri di vigilanza sul corretto esercizio delle funzioni dei Comuni” non possono quindi “configurarsi in un’attività ispettiva” considerato che la stessa legge n.77 all’art.
4 fissa le funzioni attribuite ai Comuni (tra queste l’attuazione degli interventi, l’accertamento dei requisiti di affidabilità tecnico-operativa e finanziaria dei soggetti attuatori). “L’attività ispettiva che si vorrebbe dalla Regione – ha continuato l’assessore – richiederebbe una più approfondita e competente valutazione giuridica”. Una modifica alla legge insomma che Baronti ha auspicato si prenda in carico la prossima legislatura e stigmatizzata da Marcheschi: “La risposta data conferma la gravità della situazione e il vuoto legislativo che non si è voluto colmare”.
“Dispiace – ha continuato il consigliere azzurro – soprattutto perché non si hanno strumenti per impedire scandali, anche futuri, in tutta la regione”. (f.cio)