"La pizzica - spiega il leader del gruppo 'I Scianari' - è un ballo che ti prende perché un ragno ti punge e ti trasmette la frenesia" "Il primo acquisto per il prossimo anno ha un nome ben preciso - esordisce Pantaleo Corvino - e ce l'abbiamo già nello spogliatoio, si chiama Motivazione, la voglia di restare e di arrivare a dei traguardi" Non sono poi così distanti tra loro la Pizzica e la Motivazione, provengono forse dalla stessa terra del Salento celebrata egregiamente nell'Album dei ricordi che apre il palco ad un DS amato dal suo pubblico: "Perché ci mette la faccia!" dice fiero un anziano tifoso. Appaiono sul maxi schermo le foto di Prandelli e Corvino ed un siparietto con i due che scherzano sulle scarpe del DS e dalla Curva Ferrovia si alza un coro in onore del neo Ct Azzurro. "Ci mancherà, ve lo dico io" esclama subito una signora tra la folla.
"Quello che c'ha portato ora ha una mentalità vincente, l'ha detto anche in conferenza - risponde un giovane - ha detto che è come noi fiorentini, che lui vuole vincere". "Sarà - borbotta la prima - ma Cesare l'era Cesare". "E Vittorio l'era Vittorio, icché vuol dire - interviene un terzo tifoso - però ha fatto la sua scelta, lui o chi per lui, si è compiuto un percorso, adesso tocca andare avanti, lo si ringrazia, avanti con il prossimo" Potrebbe arrivare Kacar?" Chiede un ironico Gianfranco Monti che aggiunge "certo a Firenze dovrebbe cambiarsi il nome, altrimenti lo fanno morbido" "Sono fantasie di stagione - spiega Corvino - magari poi non arriva lui e ne arriva uno che finisce con la lettera "C", ma visto che ci sto ancora lavorando non anticipo nulla.
Misimovic, Petrovic, finiscono con la 'C' - risponde a chi domanda più particolari - Petrovic non è, ma durante il mercato con le trattative in corso non posso proprio dire di più" "Insua è un giocatore importante - aggiungerà poi - ma può darsi che sia un depistaggio, si fanno per arrivare a degli obiettivi precisi" L'attenzione si sposta su possibili partenze: "Noi non mandiamo via nessuno - sottolinea il DS - se i big vogliono restare, ma devono esser convinti, allora noi non li mandiamo via, non conosciamo il verbo Vendesi" "Mutu è mancato molto, molto spesso - commenta rispondendo a chi domanda del rumeno interrogandosi sulle reti che mancheranno ai viola e che il numero 10 ha realizzato - ad un certo punto il ciclo si chiude e noi dobbiamo prendere delle scelte altrimenti non avrebbe senso il nostro ruolo.
Però voglio girare la domanda - dice Corvino - che facciamo teniamo Jovetic a fare il vice di Mutu per lo stesso posto in campo?" Il segnale è chiaro, far crescere il talento del Montenegro affidando lui maggiori responsabilità. Al tempo stesso ecco la risposta a chi chiede di Giuseppe Rossi: "Rossi dovrebbe fare la riserva di Jovetic e Gilardino? Non credo" Il nostro settore giovanile ha raggiunto risultati importanti ma lo stiamo coltivando da poco - risponde ai tifosi Corvino - da soli 5 anni eppure dei ragazzi sono già arrivati in prima squadra ed abbiamo percentuali importanti di giovani di Firenze, della Provincia, più del 90% sono toscani, stiamo facendo un grande lavoro, ci sono nomi validi come Carraro, Babacar, lo stesso Seculin che andrà in prestito alla Triestina per essere titolare e farsi le ossa" Il pubblico chiede maggiore sforzo economico "Con le spese attuali arriviamo ad un certo punto della Classifica ed incassiamo di conseguenza, ma se poi restiamo indietro ci perdiamo ed investiamo meno la volta successiva, se facessimo uno sforzo puntando più alto arriverebbero anche maggiori entrate, no?" La domanda viene ritenuta dal DS fondata ed interessante, ma Corvino ripete che gli sforzi sono stati fatti nel tempo e continuano seguendo un'idea ben definita consapevole del posto occupato dalla Società tra le grandi, spesso superate alla fine del Campionato. "Il giocatore più bravo che hai comprato?" chiede un bimbo, e dal pubblico urlano "Castillo".
Corvino risponde che tutti hanno fatto la loro parte facendo emozionare il pubblico, compreso Osvaldo a Torino, o Toni che ha raggiunto un trofeo personale come miglior marcatore. "Con Frey è tutto sistemato - Corvino tranquillizza il pubblico - mi ero attivato dopo le sue parole perché un giocatore che riflette sul restare o meno mi mette in allarme e devo porre rimedio, poi la cosa è rientrata ed ho smesso di cercare, ma i nostri giocatori sanno bene che possono dire ciò che vogliono, ma noi ci teniamo a sapere le cose prima che escano sui giornali" "Sento i Della Valle più volte al giorno - a chi domandava quali fossero i rapporti e come mai la famiglia fosse distante - e non capisco questa cosa del tifo fiorentino; loro hanno delle Aziende dove hanno messo gli uomini giusti al posto giusto senza doversi preoccupare di essere ovunque, il fatto che non si intromettano nelle altrui competenze non vuol dire che non ci siano, ci sono e sono più che motivati a continuare" "Se qualcuno prima di loro avesse fatto così - interviene Monti - mi sento di poter dire che non avrei visto la Serie C" "La disaffezione a cosa è dovuta? - chiede un tifoso della Curva Fiesole - abbiamo avuto lo Stadio pieno anche d'agosto per partite di tono minore, adesso invece la campagna abbonamenti non parte" "Questa è una bella domanda - risponde Corvino - e deve riportarci all'unione perché se abbiamo tagliato traguardi importanti lo abbiamo fatto grazie alla vostra presenza ad un pubblico che si è fatto conoscere oltre i confini nazionali per rispetto e sportività, la passione deve tenerci uniti e noi stiamo lavorando e lavoreremo affinché possiate venire sempre più comodamente allo stadio con le fidanzate, le mogli, i figli" "Magari uno stadio coperto" ha aggiunto Gianfranco Monti. Non solo una Casa per i tifosi ma anche per il gruppo dei giocatori: "Adesso abbiamo i nostri giovani - spiega Corvino - sparsi che si allenano e si ritrovano in luoghi diversi, noi vorremmo poter trovare uno spazio comune per farli crescere, per far crescere il settore ed il tifo, il progetto, se si può usare questo termine anche se abusato, va avanti" "Certo ha parlato bene" esclama uno dei tanti spettatori.
"Beh, ora parlato bene è un parolone - lo rimbrotta il vicino di scalinata - però conosce il fatto suo e senza di lui saremmo sicuramente altrove, o comunque con molti meno ricordi belli" I tifosi si aspettavano questo incontro, per avere un filo diretto dove il filo sembrava essersi perso, snervato, sotto una pressione a tratti sintomatica a tratti inspiegabile, nei volti soddisfatti non tanto la gioia di aver saputo nomi di mercato, od avere ottenuto conferme su un roseo futuro da sottoscrivere o sul quale scommettere, tanto quanto aver avuto un contatto diretto con la Società che ha mandato il personaggio più rappresentativo e stimato, che ha sempre anteposto la sincerità al resto, come quando dice "Ai funerali di Manuela non c'ero e sarebbe stato più facile andarci, ma mi son detto che forse lei stessa si sarebbe chiesta cosa ci facessi lì, visto che eravamo distanti su molti punti di vista, personalmente mi sarei sentito ipocrita ad esserci" "Oltre alla qualità serve anche la quantità - a chi chiede ancora della futura rosa - e per la qualità avevamo Montolivo e lo teniamo perché l'accordo sul rinnovo credo si possa raggiungere, le parti si muovono su richieste piuttosto vicine tra loro, per la qualità sempre abbiamo preso anche D'Agostino che è italiano e che l'Udinese non ha venduto per 18 milioni l'anno scorso.
Servirà la quantità anche - aggiunge - e ci stiamo lavorando tenendo chi avrà desiderio e motivazione di rimanere anche e soprattutto tra i big (il riferimento è a Vargas)" "Oh, non andate via - ricorda Corvino al termine dell'incontro, rivolto ad una Curva di tifosi accaldati ma ancora attenti - che dopo si balla" Sembra di sentire le parole del capo famiglia ad una festa di quelle imperdibili della terra salentina, di quelle dove tutti gli invitati sono parte di un'unica stirpe, cresciuta in un contesto lungo anni e variegato ma accomunato dallo stesso sangue, dalle stesse radici, che in questo caso sono sportive e legate ad un'unica storia che è destinata a proseguire. di Antonio Lenoci