Sottoattraversamento TAV Firenze: incontro Rossi, Renzi e Moretti

Intanto oggi Rossi e Renzi hanno parlato del sottopasso fiorentino dell'alta velocità, dello sviluppo dell'aeroporto di Peretola e della situazione del polo teatrale fiorentino.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 giugno 2010 19:37
Sottoattraversamento TAV Firenze: incontro Rossi, Renzi e Moretti

Una riunione costruttiva, uno scambio amichevole e collaborativo: così il presidente della Regione Enrico Rossi e il sindaco di Firenze Matteo Renzi hanno definito il colloquio avuto oggi pomeriggio a Palazzo Strozzi Sacrati, durato circa un'ora. Secondo quanto hanno riferito congiuntamente i due protagonisti, sono stati affrontati tre argomenti: il sottopasso fiorentino dell'alta velocità, lo sviluppo dell'aeroporto di Peretola, la situazione del polo teatrale fiorentino. Sul primo, attesissimo tema, il presidente Rossi si è impegnato a convocare un incontro con l'amministratore delegato delle Ferrovie Mauro Moretti, che si svolgerà in tempi brevi, presumibilmente la prossima settimana.

L'obiettivo dell'incontro, che si svolgerà a Firenze e a cui il sindaco si è dichiarato disponibile a partecipare, sarà quello di verificare il progetto esecutivo, le compensazioni per la città, il collegamento tra la stazione Foster e Santa Maria Novella e le modalità per il potenziamento del trasporto ferroviario metropolitano e regionale. Le potenzialità create dalla realizzazione del sottopasso, che permetterà di liberare le linee ferroviarie di superficie, dovranno essere infatti utilizzare per potenziare i servizi di collegamento per i pendolari e per i fiorentini. Per quanto riguarda lo scalo fiorentino la Regione si impegna ad avviare la procedura per una variante al Piano integrato territoriale (PIT) che, ferme restando le destinazioni del termovalorizzatore e del parco, sulle aree restanti non ancora utilizzate preveda come prioritaria la sistemazione e l'adeguamento dell'aeroporto fiorentino.

Sarà quindi avviato un percorso di partecipazione, aperto ai contributi di tutti i soggetti interessati. Nel corso dell'incontro presidente e sindaco hanno affrontato le prospettive del polo teatrale fiorentino, a seguito dell'abolizione dell'Eti prevista dalla manovra del governo. Rossi e Renzi hanno concordato sulla necessità di ridiscutere con il Ministero della cultura un nuovo accordo di programma, che consenta di spostare le risorse ancora disponibili a suo tempo destinate al Meccanotessile (4,1 milioni di euro) sul polo teatrale di cui il teatro della Pergola è capofila.

L'accordo dovrebbe coinvolgere, oltre al ministero, alla Regione e al Comune, anche l'Ente Fondazione Cassa di Risparmio. Intanto Ornella De Zordo replica le dichiarazione del presidente Rossi sulla TAV: "Presto e bene? Unica strada il passaggio in superficie" "Siamo d'accordo con Enrico Rossi quando richiede per il futuro della regione 'qualità, innovazione e creatività' e soprattutto, riferendosi al passante fiorentino della Tav, che il nodo vada sciolto 'presto e bene'.

Ma l'unico modo perchè questo sia possibile è abbandonare l'inutile e dannoso progetto del tunnel, e mettere subito in cantiere il passaggio in superficie, con l'adeguamento delle infrastrutture esistenti" dichiara la De Zordo. "Un progetto di qualità ha il merito di rispettare l'ecosistema geologico e ambientale e non di occludere la falda fiorentina mettendo a rischio idraulico interi quartieri a monte e a valle dell'opera. Con il sottoattraversamento l'equilibrio idrogeologico fiorentino è a serio rischio, con possibili allagamenti, crepe e lesioni degli edifici, come è già successo per i lavori preparatori e lo scavalco, come sta succedendo a Bologna" aggiunge. "Un progetto vecchio di decenni - fa sapere -, la prima stesura risale al 1997, è vecchio per definizione.

Ma al di là dell'aspetto progettuale è quello finanziario che fa del sottoattraversamento un progetto tutt'altro che innovativo. Non è infatti concepibile un nodo dell'alta velocità che aumenta esponenzialmente il debito pubblico (un miliardo e mezzo di euro la cifra necessaria oggi, tre miliardi quella stimata a conclusione dei lavori), un progetto faraonico e una nuova stazione - in mezzo alle 7 esistenti a Firenze - solo per i treni AV, che trasportano il 5% dei passeggeri". "In questa vicenda gli unici ad essere creativi sono stati i cittadini organizzati e tecnici urbanisti e ferroviari volontari, che hanno prodotto - inascoltati fino ad oggi nella Toscana della 'partecipazione' - un progetto di superficie capace di liberare, con un costo di circa 300 milioni di euro (vedi la voce Innovazione), risorse per la mobilità pendolare vero e unico problema che assilla la città metropolitana.

La Tav infatti, per chi non se ne fosse accorto, passa già a Firenze mentre i treni locali sono pochi, sporchi, affollati e spesso in ritardo a causa delle poche risorse investite. Servono due binari nuovi? Si aggiungano in superficie, invece di scavare sotto le case e sotto la Fortezza da Basso" argomenta. Infine, conclude la consigliera di perUnaltracittà, "se Rossi vuol fare presto prenda in seria considerazione il passante di superficie. Ai costi ridotti si sommano i vantaggi derivanti da una ridotta invasività del progetto rispetto al sistema tunnel più stazione Foster.

Meno anni di lavori, meno disagi per i cittadini, scongiurato il rischio Mugello e Bologna, che hanno visto lavori sotterranei devastanti per l'ambiente e le case coinvolte nei lavori, oltre che centinaia di milioni di euro di danni. Per questo, Presidente Rossi, la invitiamo (e con noi tutti i cittadini che si sono mobilitati, tutti gli esperti che volontariamente hanno studiato, approfondito, progettato) ad abbandonare un progetto costoso, pericoloso, che non offre niente in più di un possibile passaggio in superficie.

E non si preoccupi delle penali, in Italia si negoziano e si modificano i progetti delle grandi opere, e nessuno ha mai pagato penali. Mentre una pessima idea resta tale anche col passare del tempo, non migliora con una autorizzazione in più, e sarebbe colpevole assistere inermi al disastro che si compie".

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