Quale sarà l'effettivo ruolo della Provincia di Firenze sulla relazione del progetto di potenziamento dello scalo di Peretola sulla base delle cinque ipotesi descritte dallo studio Irpet? La domanda alla Giunta è stata posta in un'interrogazione del consigliere della Lega Nord Marco Cordone e discussa in Consiglio provinciale. "Nel caso venisse presentato formalmente un progetto di potenziamento dello scalo - ha risposto l'assessore provinciale ai Trasporti Stefano Giorgetti - la Provincia sarebbe chiamata ad effettuare una valutazione circa le compatibilità ambientali, territoriali, paesaggistiche che l'intervento comporterebbe a livello di area vasta, come anche la conformità urbanistica rispetto al proprio strumento di pianificazione e alle proprie strategie".
La concertazione sarà un elemento indispensabile per arrivare ad un accordo congiunto tra le varie parti interessate (Comuni, Regione e Ministero). L'attuazione del progetto comporta una serie di conseguenze di diversa natura che saranno oggetto di una valutazione di impatto ambientale (Via). Ad un primo esame le componenti coinvolte risultano essere di carattere naturalistico-ambientale, territoriale e paesaggistico e comunque in grado di produrre impatti su aria, acqua, suolo, rumore, paesaggio, biodiversità.
Tra le valutazioni di compatibilità da effettuare, il rapporto con il 'Parco della Piana', progetto condiviso da Regione e Province di Prato e Firenze, oltre che una una serie di comuni che sono interessati sul territorio dagli effetti della realizzazione dell'opera. Per la Lega Nord l'ipotesi di una pista leggermente convergente verso l’autostrada "potrebbe essere la migliore, tale da creare meno problemi agli abitanti della zona. Tuttavia Firenze deve avere un aeroporto che le permetta il collegamento almeno con le principali città del continente europeo, con benefiche conseguenze per lo sviluppo economico".