Firenze – Una ventata di speranza velata da un soffio di tristezza. Questa in estrema sintesi la XVIII edizione della kermesse “Sete Sòis, Sete Luas”, presentata oggi a Palazzo Panciatichi dal presidente della commissione Istruzione e Cultura Nicola Danti. La speranza nella forza della cultura e la tristezza per la recente scomparsa del premio Nobel José Saramago. “In un periodo particolarmente difficile, caratterizzato da tagli e sacrifici, la kermesse che presentiamo oggi dimostra ancora una volta che la cultura è punto di crescita, capace di mettere in comunicazione tante realtà in tutto il mondo”.
Questa, secondo il presidente Danti, la forza del festival “Sete Sòis, Sete Luas”, manifestazione promossa da una rete di 25 città di 10 paesi del Mediterraneo (Brasile, Capo Verde, Croazia, Francia, Grecia, Israele, Italia, Marocco, Portogallo e Spagna) e che quest’anno vedrà protagonista la Toscana e il Comune di Pontedera. “Sfogliando il programma ho notato con piacere che gli appuntamenti vanno oltre l’evento culturale, nel loro guardare alla promozione del territorio e al dialogo tra i popoli – ha sottolineato Nicola Danti – La manifestazione dimostra che dove c’è eccellenza si ha la possibilità di fare attività di grande valore”.
“Mi impegno come presidente della commissione Cultura a valorizzare questa eccellenza toscana anche nei prossimi anni – ha assicurato Danti – non solo come Consiglio regionale, ma arrivando anche alle opportune sedi europee”. Come ha spiegato il direttore del Festival, Marco Abbondanza: “Questa edizione, che celebra la maggiore età, riunisce l’eccellenza riguardo a progetti di natura artistica e culturale in genere. Quest’anno per la prima volta siamo orfani di una figura come quella del nostro presidente onorario Josè Saramago, recentemente scomparso, e quindi non mancherà l’occasione di celebrarne la memoria, con uno straordinario omaggio da parte di tanti artisti che hanno sposato la nostra causa”.
Il festival inviterà a riflettere sul ruolo della cultura nella società contemporanea: “Il momento è critico – ha dichiarato anche l’assessore del comune di Pontedera Stefano Tognarelli – ma tagliare sulla cultura significa tagliare anche su numerosi investimenti produttivi e non comprendere il ruolo di risorsa economica che il settore può avere. Questo festival della multiculturalità – ha concluso l’assessore - è la dimostrazione di come sia possibile far parlare fra loro realtà così diverse, dal Marocco a Israele, favorendo la conoscenza reciproca e aiutando i processi di pace”.
Per informazioni dettagliate sul programma del Festival, consultare il sito. (ps/fp)