Teatro: serata inaugurale di Sete Sóis Sete Luas domani a Pontedera

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 luglio 2001 23:23
Teatro: serata inaugurale di Sete Sóis Sete Luas domani a Pontedera

Prende il via sabato 14 luglio a Pontedera - ore 19.00, in Corso Matteotti, parata dell’ensemble di canti alentejani Coro De Odemira (Portogallo) – la nona edizione di Sete Sóis Sete Luas, festival internazionale promosso da una rete culturale di circa 50 piccoli comuni, appartenenti a Portogallo, Italia, Spagna, Capo Verde. Una manifestazione tesa a valorizzare il settore della musica popolare, etnica e tradizionale, ma anche quello del teatro e delle arti plastiche. Tantissimi, anche quest’anno, gli appuntamenti italiani del Festival, in programma nella sede storica di Pontedera – Pisa - ma anche a Montemurlo – Prato - Ponsacco – Pisa - e Viareggio -Lucca - dal 14 al 28 luglio.

Tra i numerosi artisti in cartellone impossibile non ricordare Camané (il 15 a Pontedera e il 16 a Montemurlo) una delle voci più straordinarie del nuovo fado portoghese; Lula Pena (il 15 a Ponsacco, il 16 a Pontedera, il 17 a Montemurlo) magnifica interprete del repertorio lusofono; Dona Rosa (il 17 a Pontedera e il 18 a Montemurlo) scoperta dal circuito World Music e lanciata recentemente nelle hits europee. Ed ancora il mitico re della morna capoverdiana Bana (il 18 a Pontedera, il 19 a Viareggio, il 20 a Montemurlo), il concerto di Riccardo Tesi sulla Toscana Minore (il 20 luglio a Pontedera), la Viola Campaniça (il 17 a Pontedera, il 18 a Montemurlo), i gruppi italiani Vox Populi, Fratelli Mancuso, La Macina, Cantodiscanto, Bizantina, l'incontro con il regista portoghese Pedro Costa (il 19 a Pontedera), le raffinate ricette del cuoco portoghese Luís Soto Mayor (dal 14 al 18 c/o Villaggio Piaggio di Pontendera, cena solo su prenotazione) che incontrerà il macellaio poeta carnale Dario Cecchini (il 16 luglio), l’attesissimo concerto dell'ex Madredeus Rodrigo Leão ( il 22 luglio a Pontedera).

Ricordiamo che il Festival Sete Sóis Sete Luas ha già vinto tre volte il Premio Caleidoscopio della Commissione Europea, per la dimensione europea e l'alta qualità culturale del progetto. In nove anni di esistenza il Festival ha coinvolto nelle sue attività in Italia, in Portogallo, in Spagna e a Capo Verde grandi personalità quali il Premio Nobel José Saramago ("padrino" del Festival a cui é dedicato: "Sette Soli e Sette Lune" sono i nomi dei due personaggi del suo romanzo più famoso "Memoriale del Convento), Bernardo Bertolucci, Manoel de Oliveira, Michelangelo Antonioni, i fratelli Taviani, Cesaria Evora, Emir Kusturica....

ed i nomi più importanti della musica portoghesi che sono stati presentati in prima nazionale a Pontedera nel corso degli anni: Dulce Pontes nel 1997, la Teresa Salgueiro nel 1997 per la prima volta senza i Madredeus, nel 2000 la fadista Cristina Branco.
Domenica 15 in concerto – prima nazionale - a Villa Malaspina di Montecastello, ore 21.30 - e Lunedì 16 luglio, ore 21.30, a piazza della Rocca di Montemurlo, una delle voci più straordinarie del nuovo fado.
Il primo contatto di Camané con il fado avviene quasi per caso, quando scartabellando tra alcuni oggetti di infanzia si è imbattuto in una collezione di dischi dei genitori e scopre così i grandi nomi del fado: Amália Rodrigues, Fernando Maurício, Lucilla Carmo e molti altri; da lì alla vittoria nel 1979 di “Grande noite do Fado” è un attimo! Fondamentale per la carriera dell’artista, interrotta per un periodo di 5 anni, è l¹incontro con José Mario Branco, avvenuta durante una esibizione di Camané al Teatro da Comuna di Lisbona.

Tra i due nasce una amicizia ed anche una collaborazione artistica che sfocierà nella pubblicazione del CD “Uma noite de Fado” registrato del vivo in sole quattro notti. Elogiato della critica specializzata e dal pubblico, questo disco elegge Camané come la voce più rappresentativa della nuova generazione del fado. Nel 1998 pubblica il suo secondo lavoro: “Na Linha da Vida” coprodotto da J. M. Branco. Il disco conferma le aspettative di quello precedente, consacrando Camané come una della voci più impressionanti del fado.

Durante questo anno numerose le rappresentazioni in Portogallo e all’estero, come le collaborazioni con gruppi musicali. La critica specializzata include “Na Linha da Vida” nella lista dei migliori lavori della musica portoghese del 1998. Nel 1999 si dedica particolarmente alle rappresentazioni dal vivo, mentre nei primi mesi dell 2000 giunge alla pubblicazione del suo terzo disco “Esta coisa da Alma”, che rinsalda il sodalizio con J. M. Branco.
Concerto in prima nazionale, Domenica 15 e Lunedì 16 luglio, ore 21.30, anche alla Chiesa di Camugliano, Ponsacco.
Nata 24 anni fa a Lisbona, dove tutt’ora risiede, Lula Pena inizia la sua carriera come autodidatta a 12 anni, quando riceve in regalo una chitarra.

A 22 anni matura l’esigenza di andare a Barcellona, ed è proprio nella città di Gaudì che Lula inizia a cantare e suonare in maniera più seria e impegnata, facendo esperienza nei bar e jazz clubes cittadini. La serietà e l¹impegno con cui affronta la musica e l’influenza delle voci legate al panorama musicale europeo e non, le permettono la pubblicazione del suo primo disco Phados (1998). Il CD include un repertorio di brani portoghesi e brasiliani di autori e interpreti come Chico Buarque, Caetano Veloso, Florbela Espanca e alcuni fados resi celebri da Amália Rodrigues.

La voce calda e soave di Lula Pena e l¹intensità dell¹interpretazione sublimano la malinconia degli stati d¹animo rivelati in questo disco, dove l¹unico accompagnamento musicale é la chitarra suonata dalla stessa interprete che, nei prossimi anni, sarà certamente una delle migliori rappresentanti della nuova generazione della musica cantata in portoghese.
Martedì 17 luglio, ore 22.30, Villa Malaspina di Montecastello altro concerto in prima nazionale.
DONA ROSA - Cieca a quattro anni, elemosinante a nove, venditrice ambulante di biglietti della lotteria a ventuno, cantante di strada a trenta, scoperta dal circuito World Music a quarantadue, nono posto nelle hits europee di novembre 2000, Dona Rosa, al secolo Rosa Francelina Dias Martins, che ha di recente terminato una tournée che l’ha portata da Amsterdam a Monaco, Praga, Innsbruck, Vienna, Bruges e Parigi, è un fenomeno.

“Io ancora non ci credo”, dice dona Rosa. Accompagnata dal tin tin di un triangolo, seduta, Dona Rosa ha sempre cantato per le strade di Lisbona, soprattutto nella celebre Rua Augusta. Era l’inizio del 1999. Fu notata da un produttore austriaco che aveva bisogno di una voce per un programma televisivo da filmare a Marrakech, in Marocco, e da esibire poi nella televisione austriaca “Voci del Mondo” per l’ultimo giorno dell’anno tra 1999 e 2000. Dona Rosa arriva per la prima volta in Italia grazie al Festival Sete Sóis Sete Luas.


VIOLA CAMPANIÇA - Il gruppo “Viola Campaniça” prende il nome da uno strumento a corda le cui origini si perdono nel tempo, ma la cui area di provenienza è ben delimitata a tre città rurali della regione dell’Alentejo portoghese: Castro Verde, Ourique e Odemira. Usata per accompagnare i cantanti di invettive, la “viola campaniça” è portatrice di una sonorità unica che ha creato melodie che oggi fanno parte del panorama culturale dell’Alentejo.
Il primo artista a diffondere i ritmi della musica capoverdiana è in concerto - in esclusiva per l’Italia- Mercoledì 18 luglio, ore 21.30, a piazza Cavour di Pontedera.
Bana è considerato il più importante cantante delle isole di Capo Verde.

E’ stato il primo interprete a diffondere internazionalmente i caratteristici ritmi della musica capoverdiana: mornas, coladeiras, funaná. Bana (Adriano Gonçalves) è nato a Mindelo (Capo Verde), nell’isola di São Vicente nel 1932. Ha iniziato a cantare a 14 anni e ha inciso il suo primo album nel Senegal nel 1962. In tutta la sua carriera ha realizzato più di 30 album, tutti considerati classici della musica capoverdiana. Il suo contributo per la diffusione musicale a livello internazionale di mornas e coladeiras gli ha meritato la distinzione con la medaglia di merito sia dal Presidente della Repubblica di Capo Verde, Mascarenhas Monteiro, nel 1992 e dal Presidente del Portogallo, Mario Soares, nel 1995.

«Tutti a Capo Verde lo sanno, quando Bana morirà, non ci sarà nessuno a cantare la morna come lui». E¹ lo stesso Bana, in terza persona, a parlare così di se stesso. Dopo trent¹anni le sue interpretazioni di mornas e coladeiras sono delle referenze. Il suo fraseggio e i suoi accenti vocali sono inimitabili. Questo gigante orgoglioso e autoritario è un monumento della musica capoverdiana. Il suo stile e la sua personalità hanno dominato una epoca dove, per sopravvivere, gli uomini e le musiche dell’arcipelago prendevano gli stessi voli migratori.

Immenso - quasi due metri -, Bana ha un volto che dà carne e vita all’espressione “scolpito nella roccia”. Ma la sua voce, dolce e calda, rappresenta l’ideale controcanto maschile alla voce già famosissima di Cesária Évora. Così Bana, un’infanzia trascorsa nel suo isolotto natale (dove lo nota subito il poeta e compositore B.Leza) e una vita vissuta tra Lisbona e il resto d’Europa realizzando innumerevoli concerti, l¹incisione di oltre 45 album, quattro film, può ora doppiare il capo dei cinquant¹anni di attività artistica gustando il sapore della consacrazione a “voce d’oro” delle mornas e coladeiras della sua terra.
Venerdì 20 luglio, ore 21.30, piazza Cavour, Pontedera, Riccardo Tesi, accompagnato da otto eccezionali musicisti, propone un suggestivo viaggio nella memoria musicale della Toscana Minore, attraverso un lavoro di recupero della cultura orale della Montagna pistoiese e della Toscana.

Riccardo Tesi per la messa a punto dello spettacolo ha attinto per gran parte al materiale sonoro di un’area povera di risorse economiche, ma ricca di semplici materie prime e di fonti di energia rinnovabile, come l¹acqua, il fuoco e addirittura il freddo. Da qui si sono affermate abitudini di vita e forme di produzione che hanno a loro volta trasformato l¹ambiente: la fusione del ferro, la fabbrica del ghiaccio naturale, la lavorazione della pietra, la religione ricca di superstizioni e credenze pagane.
Sabato 21 luglio, ore 21.30, piazza Cavour, Braul, personaggio demoniaco legato al mondo leggendario e magico della Carnia.
Nato nel 1989 con l'intento di riproporre, rivisitandola, la musica popolare friulana e la cultura ad essa legata, il gruppo ha al suo attivo la partecipazione a cinque edizioni di "Folkest" (festival internazionale di musica etnica - Friuli, Slovenia, Croazia, Carinzia) 1994-95-97-98-00 a due edizioni di "Trentino Girofolk" 1998-2000, a due rassegne al Folkclub di Buttrio (Ud) 1994-95.

Nel 1997 ha pubblicato il suo primo CD "La Corte di Lunas" (distribuito in Italia da Robi Droli - Alessandria). E' stato ospite della sede Rai Tv di Udine e di "Radio Popolare Verona" per trasmissioni radiofoniche in diretta, dedicate al suddetto CD, accolto molto positivamente da pubblico e critica. Nel mese di aprile del 1998 è stato premiato con la targa premio speciale "Moret d'Aur", per la sezione "musica folk e popolare", (riconoscimento annuale assegnato a quanti hanno contribuito alla crescita culturale del Friuli) quale miglior gruppo di riproposta musicale, per il CD "La Corte di Lunas", votato all'unanimità dalla stampa friulana.

Nel febbraio 1999 ha partecipato a "Suspice Caelum", progetto di musica, poesia, pittura e scultura organizzato dall¹Assessorato alla Cultura di Pordenone. Nello stesso anno ha partecipato, ottenendo il primo posto ex aequo, su 34 gruppi partecipanti, al concorso nazionale per gruppi emergenti "Folkcontest", la cui fase finale si è svolta nel mese di luglio a Casale Monferrato (Piemonte). E' stato altresì ospite della prestigiosa rassegna "Concerti Scaligeri" svoltasi a Verona in Piazza dei Signori.

Ha inoltre collaborato con Federico Tavan, Novella Cantarutti e Ida Vallerugo, nomi di spicco della cultura contemporanea in regione. I brani del CD "La Corte di Lunas" sono stati oggetto di lavoro per il "Gruppo Nazionale di Danza Moderna di Benevento", per gruppi teatrali friulani e per produzioni di documentari storico-culturali a Verona, Parma e presso l'emittente televisiva Telecapodistria. Nell’anno duemila ha inoltre partecipato a “Samonios” presso il Castello Sforzesco in Milano, al “Re-Appennino Folk Festival”, a “Musica in Villa” (Brescia), al “Dolomiti Folk Festival”, a “Concertosa 2000” (Padova) e ad una rassegna musicale a Monaco di Baviera in Germania, nonché a numerosi altri eventi musicali.

Attualmente collabora con l'attrice Carla Manzon nello spettacolo teatrale di Alberto Prelli, "E venne nova che i Turchi...", ideato dall'Associazione Provinciale per la Prosa di Pordenone, sul tema delle invasioni turche in Friuli, nel cinquecentesimo anniversario. Ha inoltre contribuito alla realizzazione della colonna sonora del cortometraggio "Amami", del regista pordenonese Guglielmo Zanette.

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