Due messaggi su Facebook indirizzati al titolare del passaporto: trecento euro per ottenere il titolo valido per l’espatrio o l’avrebbe buttato. Si è consumata sulla rete l’estorsione messa in atto da un cittadino venezuelano, poi arrestato dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Firenze nella tarda serata di ieri, ai danni di una ventiseienne inglese. A denunciare l’accaduto è stata proprio quest’ultima, che nel primo pomeriggio di ieri si è recata presso l’ufficio Denunce della Questura per lo smarrimento del proprio passaporto, e per segnalare, contestualmente, di aver ricevuto la richiesta estorsiva via Facebook da parte di uno sconosciuto.
Nella tarda serata di ieri, quindi, arriva la seconda richiesta estorsiva. Attraverso il social network infatti, l’estorsore inoltra un secondo messaggio alla vittima, dello stesso contenuto di quello “pomeridiano”, arricchito dalla indicazione delle modalità di tempo e di luogo fissate per lo scambio e da messaggi minacciosi. A quel punto è scattato il piano degli uomini della Squadra Mobile. La ragazza va all’appuntamento sul Ponte alla Vittoria, accompagnata da un’agente della Polizia.
Il venezuelano invita le due donne a seguirlo, fino a raggiungere piazza Vittorio Veneto, probabilmente nell’intento di sottrarsi ad eventuali occhi indiscreti. L’agente di polizia, fingendosi amica della vittima, ha intavolato la trattativa con l’estorsore, dialogando in lingua inglese. Dopo una serie di battute arriva l’accordo. La cifra richiesta dall’estorsore viene consegnata in contanti in cambio della riconsegna del passaporto nascosto nei pressi di un albero poco distante. A questo punto l’extracomunitario si dà alla fuga, certo di essere riuscito nel “colpo”. Ma le sue certezze si infrangono però sull’intervento di un equipaggio della Squadra Mobile diretta da Filippo Ferri, che, dopo aver seguito a distanza tutte le fasi dello scambio, è intervenuto bloccando l’uomo. A suo carico ha precedenti per danneggiamento e violazione della normativa in materia di stranieri.
Nella stanza di un albergo dove dimora, gli uomini della Mobile hanno trovato anche una cartina di Firenze con il posto individuato per lo scambio evidenziato, e l’indicazione della linea del pullman per raggiungere Ponte alla Vittoria. Per il venezuelano sono scattate così le manette ed ora è a disposizione dell’Autorità giudiziaria con l’accusa di estorsione.