Dal primo luglio aumentano le tariffe degli abbonamenti dei treni regionali, da 50 centesimi a 1 euro, e i due Comitati Pendolari del Valdarno e del Mugello si uniscono nella protesta. "Non è tanto l'aumento in sè, limitato, ma è l'assenza di comunicazioni da parte di Trenitalia, che dimostra ancora una volta la scarsa considerazione che ha dei pendolari, clienti di serie B rispetto a quelli dell'Alta Velocità, che invece hanno informazioni, sconti e offerte a non finire".
Così affermano, indignati, il portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, Maurizio Da Re, e il presidente del Comitato Pendolari "Mugello, attaccati al treno", Paolo Omoboni. "E' un piccolo ma significativo 'balzello' - aggiungono i due rappresentanti dei pendolari - che pesa nelle tasche dei pendolari, soprattutto in un periodo di crisi come questo, mentre la qualità del servizio con l'arrivo dell'estate è addirittura peggiorato". E spiegano che l'abbonamento sulla linea Valdarno-Firenze aumenta di 50 centesimi (1 euro invece per Arezzo) e passa da 59,50 a 60 euro, mentre sulla linea Borgo San Lorenzo-Firenze via Pontassieve aumenta da 63 a 63,50 e via Vaglia da 52 a 52,50 euro.
L'abbonamento Pegaso aumenta di ulteriori 10 centesimi. I due pendolari svelano però un retroscena dell'aumento. "Se si acquista per luglio l'abbonamento chilometrico, senza intestazione, entro il 30 giugno - concludono Da Re e Omoboni - il costo rimane quello attuale, senza l'aumento".