La Provincia di Firenze ha reso pubblici i dati relativi all’impatto che la manovra finanziaria 2011-2012 produrrà sul bilancio di Palazzo Medici Riccardi. I tagli decisi dal Governo nel prossimo anno toglieranno alle casse di regioni, province e comuni italiani ben 6,3 miliardi di euro nel 2011, per poi passare ad 8,5 miliardi con la manovra a regime. La Provincia di Firenze, non ricevendo ormai alcun contributo diretto dallo Stato (così come Pistoia, Prato e Lucca), subirà un taglio pari al 32,4% dei trasferimenti regionali, di poco superiore alla media regionale (-32%), pari ad una diminuzione di 25 milioni di euro: in termini assoluti si passerà da 77 a 52 milioni di euro.
Si tratta di un taglio “indiretto” dello Stato, poiché i trasferimenti regionali sono in realtà contributi che lo Stato destina alle Regioni, che a loro volta ridistribuiscono la somma tra le Province interne, costituendo la seconda voce delle entrate per i bilanci provinciali. Sorte pressoché analoga a quella delle altre province toscane, con tagli che colpiranno, in percentuale, dal -23,8% di Livorno al -40,9% di Siena. In totale, su tutto il territorio regionale, la manovra inciderà sulle province per 124 milioni di euro nel 2011 (tra i tagli statali ed i trasferimenti regionali) e di 148 milioni di euro nel 2012. Per la Provincia di Firenze in particolar modo sono a rischio il Trasporto Pubblico Locale (al momento è sospeso il bando di gara), l’edilizia scolastica, i cantieri stradali, la sopravvivenza delle Apt. Le regole del patto non solo impediscono di programmare nuove spese di investimento, di cui ci sarebbe grandissimo bisogno, ma rendono anche impossibile portare a compimento le opere già programmate.
La Provincia di Firenze chiede in questo senso lo sblocco del patto di stabilità, e ribadisce la necessità, ormai non più rimandabile, di un patto di stabilità regionale. Questa situazione così pesante per il bilancio dell’ente potrebbe trovare una mitigazione se, come suggerisce la Provincia di Firenze, fosse deciso lo sblocco del 5 o 8% dei residui passivi, cioè della somma ancora da liquidare nei mutui già acquisiti, e con una deroga da parte dello Stato per quanto riguarda le opere di edilizia scolastica e quelle strettamente necessarie alla messa in sicurezza di strade ed edifici.