“Il Governo ci ha lasciato in mutande”. Un messaggio chiaro e preciso quello che proviene da ben 8 sindaci di Valdisieve e Valdarno e dal presidente della Comunità Montana Montagna Fiorentina, la manovra finanziaria recentemente approvata renderà difficile fornire servizi essenziali ai cittadini. La manovra finanziaria, varata dal Governo, ha tolto importanti risorse agli enti locali, come le Comunità Montane ed i Comuni, questi ultimi in particolare, a causa dei tagli che hanno colpito le regioni (il 50% dei trasferimenti statali nel 2011 e il 60% nel 2012), avranno difficoltà se non saranno addirittura impossibilitati a garantire il trasporto pubblico locale, il fondo sociale, i servizi scolastici, il sostegno alla disabilità.
Dati di Anci confermano infatti che a causa di questa finanziaria i comuni potranno spendere in media 150 euro in meno per ogni cittadino. Per questo i sindaci: Alessandro Manni San Godenzo, Aleandro Murras Londa, Mauro Pinzani Rufina, Renzo Zucchini Pelago, Marco Mairaghi Pontassieve, Sergio Benedetti Reggello, Gianna Magherini Rignano sull’Arno, Fabrizio Giovannoni Incisa, il presidente della Comunità Montana Montagna Fiorentina Tiziano Lanzini, e con loro il Presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani hanno deciso di manifestare in modo così eclatante, perché i loro enti ed i loro cittadini stanno veramente rimanendo in mutande.
Durante la protesta i sindaci hanno spiegato quali saranno le ripercussioni per i cittadini, subiranno tagli sostanziali: il fondo per la non autosufficienza, i contributi per gli affitti, per i disabili, congela l’organico degli insegnanti di sostegno, taglia i ricoveri nelle RSA e dei minori negli istituti, i trasporti scolastici e per i pendolari, la cultura, la pubblica istruzione, ecc.. Oltre a questo stanno già arrivando ai comuni meno rimborsi ICI, soldi che come promesse non mantenute porteranno i Comuni a scegliere se continuare ad erogare servizi, che però rischieranno di essere di qualità peggiore, o se, addirittura scegliere di tagliarli.
I sindaci hanno comunque deciso di non arrendersi e muovono l’ennesima critica alla manovra finanziaria che serve solo per fare cassa, non pensa al futuro e non prevede nessuna misura di rilancio. I Comuni di questi territori (per l’anno in corso) andranno avanti fra mille difficoltà garantendo comunque gli aiuti ai cassintegrati e a chi perde il lavoro con la riduzione o l’azzeramento del pagamento delle tariffe a domanda individuale. Ad esempio, Pontassieve, Pelago e Rufina andranno avanti con il “Tavolo Anticrisi” in aiuto delle aziende del territorio.