“Siamo molto lieti che Haider Ackermann abbia accettato il nostro invito – dice Lapo Cianchi, direttore comunicazione & eventi di Pitti Immagine – perché esprime quella capacità di elaborare un pensiero originale sulla moda che noi cerchiamo quando lavoriamo con i fashion designers. Abbiamo seguito Ackermann sin dalle sue prime presentazioni a Parigi e adesso che la sua poetica, il talento visionario e il senso per la memoria si sono saldati con una crescente forza drammatica e seduttiva, abbiamo deciso che era il momento giusto di offrirgli un palcoscenico diverso, il nostro, dove si potrà sentire libero di proseguire nel suo personale racconto o magari ispirato a sperimentare qualcosa di inedito”. HAIDER ACKERMANN Nato a Bogotá (Colombia), Haider Ackermann è cresciuto in varie città europee e africane.
Dopo aver completato la scuola secondaria in Olanda si è trasferito in Belgio, dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Anversa. Dopo tre anni ha lasciato l’Accademia per iniziare a lavorare con vari stilisti. Nel marzo 2002 presenta a Parigi la sua prima collezione (autunno-inverno 2002-2003), acclamata dalla stampa internazionale. Poco tempo dopo Ruffo, azienda italiana di abbigliamento di lusso in pelle, gli propone di collaborare alla sua linea di ricerca (primavera-estate 2003).
Nel 2004 vince il prestigioso “Swiss Textile Award”. Nel 2005, dopo aver firmato con il Groupe 32 in Belgio, si trasferisce a Parigi dove apre il suo atelier. Lo stesso anno collabora con la rivista A come guest curator. Le sue collezioni sono distribuite in tutto il mondo in oltre 100 selezionatissimi punti vendita, tra cui i più importanti e famosi department stores e boutique a livello internazionale. Haider Ackermann lavora sul contrasto, sul mix di cultura alta e bassa, di eleganza e street style.
Lo intrigano le differenze culturali e la forza della cultura. La linearità e l’estetica semplice delle forme, mescolata all’attività e alla vitalità della vita stessa.