Equitalia fa un nuovo passo in avanti per migliorare il rapporto con i cittadini. I contribuenti che ritengono di aver ricevuto una cartella di pagamento per tributi già pagati o interessati da un provvedimento di sgravio o sospensione, non dovranno più fare la spola tra gli uffici pubblici: basterà compilare un’autodichiarazione per interrompere le procedure di riscossione. Fino a ieri il contribuente che si presentava allo sportello di Equitalia sostenendo di aver pagato le somme riportate nella cartella di pagamento (siano esse relative a multe stradali, mancati versamenti dell’Irpef o dei contributi Inps ecc.) chiedeva all’agente della riscossione spiegazioni.
Quest’ultimo, non possedendo informazioni a riguardo, invitava il cittadino a rivolgersi direttamente all’ente creditore. In base a una direttiva emanata oggi (disponibile già sul sito www.equitaliaspa.it), qualora il contribuente sia in grado di produrre un provvedimento di sgravio o di sospensione emesso dall’ente creditore in conseguenza della presentazione di un’istanza di autotutela, una sospensione giudiziale oppure una sentenza della magistratura, o anche un pagamento effettuato in data antecedente alla formazione del ruolo in favore dell’ente creditore, la riscossione sarà immediatamente sospesa. Entro i successivi dieci giorni, l’agente della riscossione porterà all’attenzione dell’ente creditore la documentazione consegnata dal debitore, al fine di ottenere conferma o meno dell’esistenza delle ragioni di quest’ultimo.
In caso di silenzio degli enti, le azioni volte al recupero del credito rimarranno comunque sospese.