Equitalia Cerit ha agito in modo pienamente legittimo e corretto, sia per quanto riguarda il pignoramento sia per la messa all’asta dell’Archivio Vasari. È quanto ha stabilito il Tribunale di Arezzo nel provvedimento che ieri ha revocato la sospensione dell’incanto. Il giudice ha riconosciuto fondate le argomentazioni che Equitalia Cerit ha riportato nella memoria difensiva depositata il 16 marzo scorso. Nell'udienza di discussione del ricorso presentato dagli eredi Festari, proprietari dell'Archivio Vasari, sono state rigettate tutte le contestazioni dell'opponente, tanto sotto il profilo sostanziale che processuale: il pignoramento è regolare così come l'incanto.
Secondo il Tribunale sia la perizia sia la pubblicità precedenti l’avviso di vendita sono state effettuate correttamente e la presenza del ministero dei Beni culturali non crea pericoli né per la conservazione dei documenti, né per una possibile turbativa della gara. “Le determinazioni del Tribunale sono cristalline - afferma in una nota l’amministratore delegato di Equitalia Cerit, Carlo Mignolli – e confermano che l’operato di Equitalia è stato fin dall’inizio chiaro e trasparente e che si è svolto nella piena legittimità del ruolo istituzionale che essa ricopre e, soprattutto, nel pieno rispetto delle norme che regolano la riscossione mediante ruolo”.